venerdì 11 aprile 2014, Pagina Q
Il consiglio comunale all’unanimità contro l’operato di Galantini
Il consiglio comunale ieri ha approvato all’unanimità una mozione in sostegno dei Cantieri Navali di Pisa. La mozione è stata presentata dai consiglieri Ciccio Auletta e Marco Ricci della lista Una Città in Comune-Rc, e giaceva già da tempo in consiglio. Le tensioni degli ultimi giorni sono state determinanti per riportare all’attenzione della politica cittadina quanto sta avvenendo in Darsena, e il voto unanime sulla mozione lancia un segnale di compattezza di fronte all’atteggiamento di chiusura del liquidatore Federico Galantini. Soprattutto alla luce di quanto chiesto proprio da Galantini, che secondo le parole del sindaco, ha espressamente richiesto che le prossime riunioni si tengano in modo separato fra istituzioni e sindacati, come se le trattative da portare avanti fossero due.
L’intervento del sindaco di Pisa Marco Filippeschi non è avvenuto nell’ambito della discussione della mozione ma in forma di comunicazione in apertura dei lavori: “Questa mattina ho incontrato i signori Moccia e Rubino in rappresentanza di MV YOCTHING, altro gruppo che vuol rilevare i Cantieri di Pisa. Subito dopo mi sono recato presso i Cantieri dove ho incontrato i rappresentanti dei lavoratori e dove ho espresso la mia solidarietà alle maestranze”.
E ha aggiunto: “Ho chiesto all’assessore regionale Simoncini, che ha convocato due riunioni, il 15 con le Istituzioni e il 17 con i Sindacati, come richiesto appositamente dal liquidatore Galantini, di tenere la prima significatamente a Pisa. Erano mesi che il liquidatore Galantini non parlava con il Comune di Pisa e il mio giudizio su questo modo di procedere è negativo. Sulla sostanza delle offerte di acquisizione dei Cantieri aspettiamo di avere più carte in mano per giudicare. Comunque, fin da ora, posso dire che sarà necessario che il Consiglio Comunale segua e faccia sentire la sua voce sulla vertenza”.
La mozione solleva dubbi sull’affidabilità del gruppo con cui Galantini avrebbe firmato il preliminare di accordo: “Con il suddetto gruppo nei mesi passati erano stati fatti dallo stesso liquidatore degli accordi che poi non erano rispettati, in quanto nel corso del 2013 prima era stato firmato preliminare per la cessione del ramo d’azienda e poi un preliminare per l’affitto del ramo di azienda, ma in entrambi i casi il gruppo imprenditoriale non aveva poi confermato le intese”, e pone l’accento sul fatto che “esiste anche un altro gruppo italiano interessato ai Cantieri Navali di Pisa e che secondo la RSU dei Cantieri Navali di Pisa il liquidatore avrebbe “respinto questa offerta più alta rispetto a quello francocinese””.
La decisione di spostare il travel lift “è ritenuta profondamente dannosa dai lavoratori e dal sindacato per un possibile rilancio degli stessi cantieri Navali”, così come si “ritiene grave e deprecabile la decisione assunta dal liquidatore di far presidiare l’esterno dei Cantieri Navali da vigilante che riprendono e fotografano sia gli operai che si recano sul loro posto di lavoro sia chiunque si rechi all’interno dell’area per portare loro solidarietà”. Ne chiedono quindi la sospensione contestualmente al ritiro della denuncia “presentata nei confronti di alcuni lavoratori per occupazione abusiva”.
Sul problema delle concessioni demaniali per quell’area, assegnate dalla società in house Navicelli spa, alla società Porta a Mare srl di Antonio Sostegni, per un canone di 300.000 euro annui, il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta “A prendere subito contatti con il presidente della Navicelli Spa per concordare il rinvio dell’eventuale incontro con il dottor Galantini sulla questione delle concessioni, fino a che non si riunisca un tavolo di confronto con la Regione, gli enti locali, le organizzazioni sindacali e lo stesso liquidatore al fine di trovare una soluzione condivisa che garantisca realmente, dopo un esame di piani industriali chiari, puntuali e credibili presentati da tutti i soggetti interessati, la ripresa dell’attività produttiva e tutti i livelli occupazionali”.
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