E’ nato ieri a Pisa un nuovo parco pubblico, intitolato a Don Andrea Gallo.
Il Parco è stato creato, per iniziativa degli attivisti del Distretto 42 e di tanti residenti nel quartiere di S. Martino, in un giardino di cui pisani ignoravano l’esistenza fino a una settimana fa.
L’area infatti era rinchiusa dietro il cancello sbarrato dell’ex distretto militare, in via Giordano bruno. Un vero e proprio polmone verde nel centro di Pisa, che è stato sottratto ai cittadini, recintato, chiuso e reso inaccessibile per due decenni. Ora quest’area è tornata a vivere grazie a decine di volontari che l’hanno riaperta, pulita, arredata e restituita all’uso comune.
Ma il rischio è che il cancello venga richiuso presto: il demanio ha denunciato l’occupazione abusiva dell’area , e la maggioranza del Consiglio Comunale rifiuta di incontrare chi la ha riaperta, stigmatizzando la “violazione della legalità” dell’intervento.
Ma da che parte sta la “legalità” in questa vicenda? Dalla parte di chi ha espropriato un bene pubblico, chiudendolo e recintandolo, o dalla parte di chi l’ha riaperto e reso fruibile a tutti i cittadini?