Visto che in applicazione dell’articolo 27 della Costituzione secondo il quale “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, è comune obiettivo, degli organi territoriali e delle istituzioni, il recupero delle persone in esecuzione di pena considerate nella loro individualità e della finalità di prevenzione primaria e secondaria, che può essere determinante per il contenimento del fenomeno della criminalità.
Vista la legge 26 luglio 1975, n. 354, recante norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative della libertà, ed in particolare l’articolo 1 (Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona. (..)Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti.);
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, “Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà” che all’art 1 comma 2 dispone che ” Il trattamento rieducativo dei condannati e degli internati è diretto, a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo a una costruttiva partecipazione sociale”.
Visto che negli ultimi 10 anni il Consiglio comunale ha approvato a più riprese atti affinché l’amministrazione comunale realizzasse una copertura destinata alle famiglie in attesa di effettuare il colloquio con le persone detenute.
Preso atto che in tutti questi anni gli impegni assunti dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite sono stati disattesi e ad oggi questa struttura non è stata realizzata
Si chiede al sindaco e alla giunta
Perché ancora, nonostante i ripetuti annunci, non si sia proceduto alla realizzazione di una struttura che garantisca un’accoglienza dignitosa alle famiglie in attesa di colloquio con i detenuti fuori dal carcere;
se esiste un progetto al riguardo, e di averne copia;
se sono stanziate le risorse necessarie per realizzarla e nel caso a quanto ammontano;
entro quando verrà realizzata questa struttura.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare