TIRRENO PISA Pagina: II
Invenduti i palazzi di via Zamenhof
Se per i Trovatelli la ricerca di un potenziale acquirente sembra al momento impossibile, eccezion fatta per i bancarellai, non si può dire che abbiano miglior sorte i due edifici di via Zamenhof di proprietà uno dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e l’altro dell’As15, anch’essi inseriti nel piano di dismissioni immobiliari che le strutture sanitarie hanno impostato per il recupero di risorse economiche. Due edifici costruiti alla fine degli anni Sessanta con una superficie di oltre 5.000 metri quadrati. L’asta del 2011 era andata deserte e quindi, così come per l’edificio di via Santa Maria, siamo passati alla trattativa privata. Non sono mancate in questi anni le visite di potenziali acquirenti, ma nessuna si è poi tramutata in una richiesta, anche informale, sui cui aprire una trattativa.
In occasione dell’asta pubblica, la richiesta economica per l’edificio dell’As15 era di 8 milioni di euro. Invece, per l’immobile dell’Aoup, il prezzo base era inferiore: 4,6 milioni di euro. Per la seconda asta il costo per l’edificio dell’Asl 5 era passato a 7,2 milioni, mentre quello dello stabile dell’azienda ospedaliera a 4,140 milioni. La relativa scheda urbanistica prevede per entrambi gli stabili, composti da più piani, una ri qualificazione con la modifica della destinazione d’uso da servizi a quella prevalentemente residenziale, la realizzazione di una fascia di verde pubblico a fianco delle mura e del percorso pedonale e ciclabile. Via Zamenhof, che è una strada senza uscita, è chiusa anche dalle mura urbane della città antica. La crisi del mercato immobiliare è sicuramente la principale causa di questo stallo.
Se infatti per i Trovatelli l’eventuale acquirente dovrebbe comunque affrontare una riqualificazione legata ai vincoli della Sovrintendenza e quindi con maggiori difficoltà, in via Zamenhof tutto sarebbe più semplice con la destinazione ad uso residenziale. Ma in una fase ancora di stallo dell’edilizia residenziale, un investimento del genere sembra ancora azzardato.
(d. b.)