Iscrizione anagrafica richiedenti asilo: reiterata condotta discriminatoria del Sindaco. Pronti ad andare alla Corte dei Conti

Nel giro di pochi giorni due nuove decisioni del Tribunale condannano il Comune di Pisa per aver negato l’iscrizione anagrafica a persone richiedenti asilo. I giudici hanno ingiunto al sindaco di procedere al riconoscimento della residenza, con tutti i diritti che ne conseguono, come le cure continuative, l’assistenza sociale e l’iscrizione ai centri per l’impiego. La ragione della decisione è molto semplice: a differenza di quanto strumentalmente sostenuto dall’ex Ministro degli Interni, la legge “sicurezza” da lui voluta non contiene affatto un divieto all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, anche perché si tratta di un diritto soggettivo che non può essere negato a chi è presente regolarmente nel paese.

Non sono le prime due condanne ricevute dal Comune. La prima ordinanza del genere risale allo scorso dicembre, ma il sindaco non ha dato finora nessuna nuova disposizione agli ufficiali dell’anagrafe per adeguarsi all’interpretazione corretta della legge, con la conseguenza che gli uffici hanno proseguito a negare in modo discriminatorio la residenza ai richiedenti asilo.

Si tratta di un comportamento molto grave: per una questione tutta ideologica, l’amministrazione comunale persevera in una condotta illegittima che altri Comuni, ugualmente condannati dai tribunali locali, hanno prontamente modificato come è doveroso in uno stato di diritto. Riconoscere la residenza ai richiedenti asilo non è solo un obbligo, ma costituisce un elemento di sicurezza per tutte e tutti: garantisce infatti che le persone, specialmente le più vulnerabili in cerca di rifugio da persecuzioni, guerre e condizioni di vita insostenibili, abbiano accesso alla salute e possano inserirsi nella comunità.

Grazie a una nostra interpellanza, discussa durante l’ultimo Consiglio comunale, sappiamo che ci sono altri ricorsi da parte di richiedenti asilo. Il Comune verrà quindi condannato altre volte, magari vedendosi addebitate possibili spese legali, che naturalmente andranno a carico della collettività.

Già a marzo 2019 la nostra coalizione aveva diffidato l’amministrazione comunale sollecitandola a iscrivere all’anagrafe i richiedenti asilo, sulla base di una giurisprudenza ampia e univoca in materia. Oggi le sentenze del Tribunale di Pisa esprimono una netta censura nei confronti della reiterata condotta discriminatoria dell’amministrazione.

Il sindaco deve ora applicare e rispettare la legge. Per garantire che ciò avvenga, abbiamo presentato una mozione con cui lo impegniamo a dare urgentemente precise indicazioni all’Ufficio Anagrafe di procedere all’iscrizione dei richiedenti asilo. Al contempo, siamo pronti a inviare una segnalazione alla Corte dei Conti per chiedere la verifica dell’eventuale danno erariale, nel caso in cui il Comune venga condannato al pagamento di spese legali.

Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista Pisa, Pisa Possibile)

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