Negli scorsi giorni la Provincia di Pisa ha proceduto a revocare l’autorizzazione al subappalto ad una ditta che doveva realizzare alcuni lavori stradali in diverse località tra la Valdera e la zona del Cuoio, chiedendone l’immediato allontanamento dai cantieri e la sospensione di ogni pagamento. La ragione di questa scelta si può leggere nell’atto con cui la Provincia revoca questo subappalto: sono venuti meno i requisiti di cui all’articolo 80 DLGS 50/ 2016 che prevede la sospensione delle ditte dagli appalti per reati gravissimi tra cui presunti legami con associazioni di tipo mafioso.
Lo stesso Presidente della Provincia Angori ha confermato la ragione di questo provvedimento, alla luce della segnalazione inviata dalla Prefettura di Pisa nei confronti di questa ditta, e da qui il provvedimento.
Ma di quale ditta stiamo parlando?
Andando ad esaminare le determine di affidamento dei lavori in subappalto pubblicati sull’Albo pretorio della Provincia, risulta che la società in questione è la Granchi srl di Pomarance, che già in passato era stata destinataria di interdittiva sempre per fatti collegati a possibili infiltrazioni mafiose.
Quella stessa Granchi srl capofila del raggruppamento temporaneo che insieme alle imprese Forti e Giuliani ha vinto l’affidamento per la realizzazione di un lotto dei lavori per la Tangenziale Nord-est, una opera da oltre 70 milioni di euro.
Che cosa succederà ora? Se la Provincia di Pisa ha revocato le autorizzazioni al subappalto alla ditta Granchi per alcuni lavori stradali, che cosa farà per i lavori della Tangenziale? A chi saranno affidati i lavori se la ditta Granchi dovesse essere esclusa? Alla seconda in graduatoria? Oppure?
Riteniamo che la Provincia di Pisa debba fare subito chiarezza su questa situazione, specificando le iniziative che sta mettendo in atto visto l’appalto milionario della Tangenziale, e spiegando quale sia lo stato dell’arte.
Ancora una volta siamo di fronte ad un fatto grave e preoccupante, in cui una ditta del nostro territorio, già coinvolta in passato in inchieste per appalti pilotati dalla ‘ndrangheta, viene ora esclusa dalle white list della Prefettura, ovvero dagli elenchi dei soggetti non sospetti di tentativi di infiltrazione mafiosa.