Mancano decine di radiologi

lunedì
30 aprile 2018
Testata:
TIRRENO
Pagina:
1-9

LISTE D’ATTESA IN TILT

«Mancano radiologi in tutta la Toscana: 4 medici su 10 laureati a Pisa, Siena e Firenze non scelgono il percorso delle specializzazioni»: lo dice Stefania Saccardi, assessore regionale alla salute. E il problema è simile per gli ortopedici. Se, però, la Regione punta il dito sul percorso universitario, gli stessi radiologi credono che il vero problema sia, piuttosto, la mancan za di concorsi. Intanto, le liste di attesasi allungano.

Mancano 70 radiologi intasate le liste d’allesa
La Regione finanzia 21 contratti per affrontare l’emergenza

di Alessandro Bientinesi

LIVORNO

L’allarme è stato lanciato direttamente dall’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi nel corso del convegno organizzato lo scorso 14 aprile al Tirreno per celebrare il primo anno di attività del centro di senologia di Livorno. «Mancano radiologi in tutta la Toscana: su tutti medici che si laureano nelle università di Pisa, Siena e Firenze il 40% non sceglie il percorso delle specializzazioni». Problema simile per gli ortopedici.

Se, però, la Regione Toscana punta il dito sul percorso universitario, gli stessi radiologi credono che il vero problema sia, piuttosto, la mancanza di concorsi. Mancano all’appello, infatti, 60-70 radiologi a fronte di un numero totale di 600 distribuiti in tutti gli ospedali delle varieAsl.

Su un punto, però, Regione e radiologi concordano: le liste di attesa si allungano per questa coperta troppo corta. Alcuni esempi? Servono 383 giorni di attesa per una mammografia bilaterale nella zona di erogazione delle Apuane, 354 nel livornese. Sono 300 giorni esatti, invece, per un elettrocardiogramma a Lucca. E arriviamo a426 giorni nella Valle del Serchio per un test cardiovascolare sotto sforzo.

Un argomento complesso e per il quale, per stessa ammissione della Regione, è difficile elaborare dei dati ufficiali. Tema complesso perché naturalmente mette insieme la dotazione organica, il suo sviluppo, la tematica della formazione a livello locale e nazionale e, alla fine, delle assunzioni con concorsi con risvolti sia locali che nazionali.

Sul lato della formazione la Regione conferma che nelle tre università toscane esistono le specializzazioni di “radiodiagnostica”, accreditate per un totale massimo di 28 posti. Coperti praticamente quasi in toto con i contratti del Miur (nell’ultimo bando 26). Così come per la specializzazione di “ortopedia e traumatologia” le scuole hanno 22 posti a disposizione con 18 contratti finanziati dal Miur.

GLI INVESTIMENTI REGIONALI «Con la delibera di giunta 1121 del 2017 la Regione Toscana ha finanziato 21 contratti aggiuntivi per le specializzazioni mediche, per un costo totale di quasi 2,5 milioni di euro – spiega Saccardi -. Scegliendo, tra le scuole che avevano posti non finanziati dal Miur, le specializzazioni nelle quali si riscontravano le maggiori criticità: tra queste sono stati finanziati un ulteriore contratto per radiodiagnostica e due per ortopedia».

Altra soluzione ipotizzata dall’assessore regionale è quello di creare un rapporto stretto tra chi decide il tipo di specializzazioni e chi sa quale sia il fabbisogno di radiologi negli ospedali. «Va rimosso l’imbuto che riguarda non solo la qualità delle specializzazioni, ma anche la quantità – spiega Saccardi -. Molti specializzandi, quasi il 40%, restano a fare le guardie mediche, la continuità assistenziale o altri servizi. Il paradosso è che, nemmeno finanziandole autonomamente come Regione, possiamo comunque superare i limiti stabiliti dal Ministero».

Per Claudio Guerra, segretario toscano del Snr (sindacato nazionale area radiologica) il problema è un altro. «All’anno escono tra i 30 e i 40 radiologi dalle università toscane e potrebbero coprire parte della carenza attuale che si aggira intorno alle 60-70 unità – spiega Guerra -. Quindi la carenza è legata alla mancanza di concorsi. E quando vengono fatti seguono procedure centralizzate e uno specializzando, che magari vuole lavorare all’ospedale di Livorno, rischia di ritrovarsi assegnato all’Elba».

Proprio Estar, la centrale unica di acquisto e di servizi per la sanità toscana, spiega come negli ultimi tre anni ci siano stati due concorsi a tempo indeterminato, indetti nel 2017, e due procedure selettive a tempo determinato indette nel 2016. «Sono risultati idonei nelle rispettive graduatorie complessivamente 174 nominativi – spiega Estar -. Attualmente tre graduatorie, relative alle due procedure selettive e a una concorsuale, sono già esaurite, nel corso del 2016-2017, con largo anticipo ri spetto alla naturale scadenza di tre anni perché i nominativi sono già stati assegnati alle aziende. Decaduti e rinunciatari compresi».

Nell’unica graduatoria di concorso in vigore, relativa ad attività specifica di neurointerventica neurovascolare, rimangono collocati, però, soltanto 14 nominativi a fronte di 23 idonei. «In relazione alla situazione emergente è in corso l’attivazione (il bando uscirà nei prossimi giorni ndr) di una selezione a tempo determinato per dirigente medico radiodiagnostica concludono da Estar – Oltre a questo è già inserito nella programmazione 2018 anche l’avvio, compatibilmente con la tempistica delle scuole di specializzazione, di un concorso a tempo indeterminato».

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