Un mese e più trascorso dal formale invito dell’Assessore Regionale Simoncini non è stato sufficiente alla Misericordia di Pisa per gli “ulteriori approfondimenti” e cosi ieri in Regione Toscana l’assessore ha aspettato invano.
Il 13 novembre infatti era stato fissato l’incontro in cui la Regione Toscana avrebbe voluto proporre alla Confraternita la possibile attivazione della Cassa integrazione in deroga in alternativa alla mobilità per i 39 licenziati. Ma nessuno dalla Misericordia pisana è arrivato a Firenze.
A niente sono servite in questi mesi le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici, tantomeno l’impegno dei sindacati, come anche l’appello della Provincia e del Comune di Pisa per il ritiro delle lettere di licenziamento e nemmeno la puntata-denuncia di Report; nulla è riuscito a far smuovere i vertici pisani della Misericordia che, sorda più che mai, continua a non prendere in considerazione nessuna strada per il rispetto dei diritti dei propri dipendenti.
Il nostro auspicio è quello che Simoncini non getti la spugna e rinnovi l’invito alla Confraternita affinchè prenda in considerazione i percorsi di sostenibilità sul piano sociale; che il comune di Pisa dia seguito all’ordine del giorno approvato lo scorso primo agosto, e ad oggi mai attuato, che prevede un coinvolgimento attivo della Società della Salute e allo stesso tempo invitiamo le varie Misericordie dell’area pisana a farsi carico, nelle rispettive possibilità, della situazione dei dipendenti e lo facciano coinvolgendo i Sindaci, che in qualità di soci della Società della Salute Pisana, ente pubblico che si è avvalso della collaborazione della Misericordia di Pisa per i servizi erogati e co-responsabile dell’ assenza di clausole sociali nei contratti di lavoro, potrebbero contribuire concretamente alla salvezza di 39 posti di lavoro.
- Paola Bigongiari Rifondazione Comunista Pisa
- Francesco Auletta Consigliere comunale Unacittàincomune – Rifondazione Comunsta