Mozione: “No alla guerra”

Il Consiglio Comunale di Pisa

Premesso che:

Da più di due anni in Siria si combatte una guerra civile che ha provocato almeno centomila vittime, e, secondo i dati recentemente forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha prodotto due milioni di rifugiati all’estero (la metà dei quali sono bambini) e quattro milioni di sfollati interni;

Che la comunità internazionale non ha posto in atto nessuna azione realmente incisiva per ottenere una cessazione delle ostilità e che viceversa è presumibile che le diverse parti del conflitto abbiano ricevuto sostegno ed armamenti da paesi esteri (ivi inclusi quelli occidentali);

Considerato che:

Gli Stati Uniti e la Francia stanno predisponendo un intervento militare esterno, senza alcuna risoluzione Onu che lo autorizzi e ne circoscriva i limiti, e dunque al di fuori di ogni legalità internazionale;

Un attacco come quello prospettato non avrebbe alcuna possibilità di porre fine al conflitto, ma rischierebbe al contrario di provocare reazioni a catena, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti; inoltre, un intervento militare farebbe numerose vittime nella popolazione civile, moltiplicando gli effetti devastanti del conflitto in corso;

Pur nella ferma condanna del regime di Assad, e riconoscendo la necessità di un’azione della comunità internazionale per porre fine alle atrocità e alle violenze, molte autorevoli voci si sono levate per condannare l’ipotesi di un intervento militare;

Le parole di Papa Francesco – “La pace si afferma solo con la pace”, “la guerra è solo una sconfitta per l’umanità”, “Finisca il rumore delle armi!” – hanno scosso l’opinione pubblica mondiale, indicando strade di risoluzione del conflitto diverse e alternative rispetto alla scorciatoia militare;

L’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali»;

Promuovere la pace significa anzitutto operare per la tutela, l’incolumità e la sicurezza della popolazione civile. In questo senso, l’accoglienza dei rifugiati, dei profughi e degli sfollati in fuga dalle zone di guerra non è solo un dovere umanitario sancito da numerose Convenzioni internazionali, ma è anche un passo concreto in direzione della pace;

Che il numero di sfollati, rifugiati e profughi e la situazione della popolazione civile siriana richiedono il massimo impegno per un’efficace azione umanitaria e di assistenza a chi è dovuto fuggire dalla situazione di guerra;

Che in Italia il Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e i Rifugiati (SPRAR) affida agli enti locali la gestione concreta degli interventi di accoglienza; i Comuni possono dunque operare fattivamente in favore della pace, predisponendo un sistema efficace di accoglienza e di sostegno ai profughi;

Preso atto che:

Il 4 Settembre scorso il Sindaco di Pisa, in un breve comunicato diffuso attraverso i social network, ha dichiarato che «anche Pisa deve unirsi all’appello per la PACE in Siria di Papa»;

Tutto ciò premesso e considerato

 

Il consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta:

A far pervenire al Governo italiano l’assoluta contrarietà della popolazione pisana all’intervento militare in Siria, e a chiedere il rispetto da parte dell’Italia dell’art. 11 della Costituzione;

A sollecitare l’assunzione di misure che evitino il coinvolgimento sul piano militare e logistico del nostro territorio, compreso il divieto di sorvolo e di movimentazione di merci, soldati, armamenti;

A chiedere al Governo Italiano la promozione di una conferenza di pace che coinvolga non solo le fazioni combattenti, ma anche gli altri paesi dell’area, senza preclusioni, nonché la società civile siriana, le associazioni e i movimenti attivi nel paese;

Ad istituire una “Conferenza cittadina per la pace e l’accoglienza”, coinvolgendo tutte le associazioni di volontariato e di promozione sociale, le ONG attive nel mondo della cooperazione, gli studiosi e i cittadini, in vista della definizione di un piano organico per l’accoglienza dei rifugiati e degli sfollati;

A dare attuazione a tale piano presentando una proposta progettuale, definita in modo partecipativo, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA), in modo da potenziare il sistema locale di accoglienza per i rifugiati e i richiedenti asilo.

 

 

 
Francesco Auletta, una città in comune-prc

Marco Ricci, una città in comune- prc

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