Premesso che
– In sede di seconda commissione permanente, durante l’ audizione della Presidente di APES Scpa emergeva l’ esistenza e l’ operatività di un gruppo di recupero stragiudiziale del credito istituito dall’ente gestore e denominato dalla stessa presidente task force.
-che la stessa presidente spiegava che la suddetta task force è un gruppo di lavoro interno che, citando testualmente le parole della presidente “vada ad intercettare e aiutare” gli inquilini morosi in modo da agevolarli nel pagamento dei canoni insoluti;
-che la stessa presidente parlava espressamente di accompagnamento bonario al pagamento;
-che nonostante le nostre richieste non veniva chiarito come tali Inquilini verranno contattati;
-che non vi è stata debita ed adeguata informazione neppure verso le associazioni degli inquilini sull’operatività di questo sistema di recupero;
Considerato che
-nei casi di specie il rapporto tra creditore (ente gestore) e debitore (assegnatario delle case popolari) appare particolarmente delicato incidendo sulla possibilità di veder garantito a tutti gli inquilini il diritto fondamentale ad un’abitazione, a maggiore ragione a nuclei familiari indigenti assegnatari di case popolari con particolare fragilità sociale;
-che le condizioni degli immobili di proprietà del Comune di Pisa in molti casi sono in condizioni assolutamente inadeguate per una decorosa e igienica vivibilità in un Paese ritenuto tra i più ricchi del pianeta;
-che il recupero d’ufficio delle cosiddette “morosità colpevoli” si scontra con l’ assenza di una chiara e conosciuta valutazione circa le reali condizioni dell’alloggio assegnato, che il più delle volte non rispetta il buono stato di manutenzione e non garantisce il pacifico godimento durante la locazione, come esplicitamente il previsto dall’art. 1575 e 1576 del Codice Civile;
-che, quindi, l’assegnatario ha diritto di accedere liberamente ad ogni informazione in materia, sia personalmente che tramite le Associazioni degli inquilini alle quali è iscritto con delega depositata presso l’ente gestore, senza preventive ingerenze e/o tentativi di recupero stragiudiziale del presunto debito.
Tanto premesso e considerato il Consiglio comunale impegna il sindaco e la Giunta
– a dare mandato agli uffici competenti e ad Apes sospendere immediatamente ogni operatività della suddetta task force.
– a convocare, in rispetto all’art. 35 della LR 2/2019, sul punto un tavolo di confronto con le Associazioni degli inquilini, Comune e Apes per concordare i criteri di attuazione del recupero debiti degli assegnatari
– affinchè il Comune di Pisa in accordo con APES Scpa presenti al suddetto tavolo un documento nel quale sono evidenziati i criteri e modalità con le quali si intende operare con detta task force.
Francesco Auletta- Diritti in comune: Una città in comune- Unione Popolare