Vista la proposta di legge parlamentare 566, di iniziativa dei deputati e delle deputate della Camera, a firma Bisa, Barabotti, Billi, Bordonali, Caparvi, Furgiuele, Giagoni, Loizzo, Montemagni, Retto, Zoffili, avente per oggetto Introduzione dell’articolo 624-ter del codice penale, in materia di tutela dell’inviolabilità̀ del domicilio da occupazione arbitraria, nonché́ disposizioni concernenti la reintegrazione del proprietario o detentore legittimo nel possesso, presentata il 14 novembre 2022;
Considerato che detta proposta è stata adottata come testo base della Commissione Giustizia della Camera per la riforma della regolamentazione dell’occupazione arbitraria di immobili e che la stessa, da un lato, introduce nel codice penale una nuova fattispecie di reato e dall’altra, prevede una specifica procedura per l’immediato rilascio dell’immobile occupato forzosamente;
Considerato che nel nostro ordinamento l’occupazione abusiva di immobile può già allo stato attuale configurare sia un illecito civile che un reato punito, ex art 633 c.p., di base con la pena della reclusione sino a tre anni oltre che con la multa da 103 euro a 1.032 euro e, nelle ipotesi aggravate (fatto commesso da più di cinque persone o commesso da persona palesemente armata) con la reclusione sino a 4 anni oltre che con la multa da 206 a 2.064 Euro, e con ulteriore aumento della pena per i promotori e per gli organizzatori;
Considerato che il proprietario, oltre alla possibilità di costituirsi parte civile ed ottenere il risarcimento dei danni in sede penale, ha, comunque, la possibilità di esperire un’azione possessori di reintegrazione (ai sensi dell’art. 1168 c.c.) per recuperare la disponibilità dell’immobile;
Considerato che già con la legge Lupi, L. 47 del 2014, all’art. 5, era stata introdotta una misura fortemente limitativa dei diritti fondamentali delle persone che vivono in occupazioni abusive mediante la previsione dell’impossibilità per l’occupante senza titolo di poter prendere la residenza nell’immobile occupato ed anche di poter chiedere a pubblici servizi ( energia elettrica, luce, gas , acqua, telefonia fissa);
Considerato che la nuova proposta di legge prevede:
– un inasprimento delle pene assolutamente sproporzionato rispetto alla gravità della condotta di chi si trova senza titolo ad occupare un immobile, oltretutto, spesso per far fronte ad una situazione emergenziale;
– dalla proposta di legge rischiano di essere equiparate condotte molto diverse tra loro e messe sullo stesso piano le rare ipotesi di occupazione di una prima casa con occupazioni di immobili non utilizzati, sia pubblici che privati;
– si prevede una procedura semplificata per distaccare le utenze con una violazione dei diritti primari di molte persone in estensione rispetto a quanto già drammaticamente previsto dalla legge Lupi
– si prevede una procedura specifica velocizzata e semplificata per l’immediato rilascio degli immobili con la previsione di applicazione del più grave reato di resistenza a pubblico ufficiale (337 c.p.), anziché della contravvenzione di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (650 c.p.) per chi non ottempera immediatamente all’ordine di rilascio.
Letto l’appello Stop alla PDL Bisa. Passaggio da casa a casa, non da casa a cella!, lanciato da Unione Inquilini, sottoscritto da numerose realtà e personalità nazionali:«La Commissione Giustizia della Camera dei deputati sta per accingersi a votare una proposta di legge, la n. 566 prima firmataria l’on. Bisa della Lega, che criminalizza il diritto alla casa, calpestando i diritti umani e la Costituzione del nostro Paese»;
– «Per questo lanciamo un fortissimo appello alle organizzazioni sociali, del volontariato, a tutta la società civile, alle autorità locali e alle forze politiche progressiste, per intervenire subito per evitare che venga scatenata da questo Governo l’ennesima caccia al povero»;
– «Questa proposta di legge, avente oggetto nominale norme per reprimere le occupazioni di “domicilio altrui”, attraverso gli emendamenti di relatore e maggioranza vuole colpire invece proprio “l’occupazione o detenzione illegittima di alloggio di proprietà altrui”»;
– «Si pongono così sullo stesso piano i pochi casi di occupazione della prima casa, che non hanno bisogno di nuove fattispecie di reato per essere affrontati e risolti immediatamente, alle occupazioni per necessità di case popolari, colpevolmente non assegnate, alle occupazioni di immobili in disuso pubblici e privati, persino agli sfrattati con sentenza esecutiva»;
– «Questo testo estende e generalizza, invece che cancellare, l’articolo 5 della Legge Lupi, in quanto impone, su semplice deposito di denuncia e parere favorevole del Procuratore della Repubblica, il distacco delle utenze, una gravissima violazione dei diritti umani in quanto interviene, addirittura senza una sentenza, per impedire alle famiglie, anche con minori e malati, di poter accedere ai servizi essenziali per la sopravvivenza»;
– «Questo testo è per molti altri versi incostituzionale, ad esempio il demandare alle forze di polizia il potere di accertamento e sgombero, che, invece, è materia di esclusiva pertinenza del potere giudiziario»;
– «Questo testo è frutto di una narrazione tossica, concimata da anni di martellante propaganda, che trasforma il precario della casa in “furbetto”. Una narrazione che cerca di capovolgere il criterio di legalità, deresponsabilizzando le istituzioni che devono, a termini di legge, garantire il diritto alla casa e il passaggio di casa in casa per tutte le persone che vivono la difficoltà di provvedere a garantirsi un tetto adeguato»;
– «Questo Governo sta cercando di boicottare il diritto all’abitare, rendendolo un problema di ordine pubblico per cercare di nascondere le proprie insolvenze.»;
– «Un Governo che ha azzerato il fondo sociale affitti e quello per la morosità incolpevole, aggiungendo benzina all’incendio degli sfratti che già divampa»;
– «Un Governo che non ha previsto alcun finanziamento per l’edilizia residenziale pubblica, anziché rispondere alle 650 mila famiglie in lista di attesa di una casa a canone sociale, con un diritto certificato dai comuni, ma che rimangono senza risposta.»;
– «Ci sono circa 50 mila alloggi ERP vuoti e non assegnati, lasciati deperire. Chi risponde di questa illegalità e dello sperpero del danaro pubblico che il degrado comporta?»;
– «Vengono emesse ogni anno tra 40 e 50 mila sentenze di sfratto, di cui il 90% per morosità. Chi risponde dell’illegalità delle violazioni dei diritti umani ratificati dall’Italia, del diritto alla casa, alla salute, dell’“omissione di soccorso”, quando famiglie con redditi che darebbero diritto a un alloggio ERP, minori, malati terminali, vengono quotidianamente sfrattati, senza l’intervento pubblico, obbligatorio per legge, necessario a garantire il passaggio da casa a casa?»;
– «Se questa proposta di legge dovesse essere, approvata e applicata, immediatamente, nel nostro Paese, occorrerebbe trovare posto nelle carceri per almeno 50 mila nuclei familiari, almeno 200.000 persone, inclusi i minori. Tutti, secondo il centrodestra, da trattare come delinquenti incalliti, da incarcerare con pena da due anni a sette anni»;
– «Per tutte queste ragioni chiederemo l’intervento dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e alle Istituzioni del nostro Paese, garanti della Costituzione e della tenuta della coesione sociale. Intanto, solleviamo il sipario»;
– «Non permettiamo che il Governo, sotto silenzio e senza i riflettori di un dibattito che coinvolga la società civile e tutti i soggetti impegnati a risolvere la crisi abitativa strutturale dell’Italia, faccia passare norme ferocemente persecutorie nei confronti dei più poveri con aspetti fortemente illiberali, oltre che illegali, tali, perché violano i diritti umani stabiliti da, trattati e convenzioni internazionali, firmati dal nostro Paese e ratificati dalle leggi votate dal Parlamento»;
Considerato che nessun Governo negli ultimi 30 anni ha investito su un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica.
Considerato che Pisa è stata classificata come capitale italiana degli sfratti;
Considerati i dati emersi dall’interrogazione EMERGENZA ABITATIVA IN CITTÀ – PRESENTATA Dal CONS. AULETTA (DIRITTI IN COMUNE: UCIC-UP) IN DATA 26/06/2023 e preso atto che a Pisa:
– Nel 2022 sono stati assegnati in emergenza abitativa solamente 18 alloggi
– Nei primi 6 mesi del 2023 sono stati assegnati in emergenza abitativa solamente 23 alloggi
– Al 25.07.2023 sono ospiti in albergazione di emergenza 91 adulti e 82 minori
– Che la graduatoria provvisoria del bando ERP ordinario doveva uscire il 19 dicembre 2022 e, ad oggi, 27.07.2023 non è ancora uscita;
– Che l’ultimo bando ordinario per le case popolari risale al 2018
Considerato che il diritto all’abitare si riferisce al soddisfacimento di uno dei bisogni primari della persona e, come tale, è riconosciuto nel novero dei diritti fondamentali e inviolabili dell’essere umano che la repubblica ha il dovere di garantire anche in considerazione del principio di uguaglianza sostanziale;
Considerato che in forza del principio di uguaglianza sostanziale, come prevede l’art. 3 della Costituzione Italiana, “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
Considerato che la pdl Bisa configura un attacco ai diritti umani, con l’introduzione di norme contrarie allo spirito e alla lettera della Costituzione.
Tutto ciò premesso e considerato,
Il Consiglio comunale
Esprime la propria assoluta contrarietà alla proposta di legge 556;
Sostiene l’appello presentato dall’Unione Inquilini ““Stop alla PDL Bisa. Passaggio da casa a casa, non da casa a cella!”
Chiede al Governo e al Parlamento l’investimento di risorse per un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica e il ripristino del fondo per la morosità incolpevole.
Impegna il sindaco ad intraprendere tutte le iniziative necessarie ed urgenti anche in sede Anci contro questa proposta di legge.
Francesco Auletta- Diritti in comune: Una città in comune- Unione Popolare