Mozione: sostegno e tutele per i riders a fronte della emergenza sanitaria

Di seguito la mozione presentata al consiglio comunale di Pisa da Francesco Auletta, consigliere di Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTO l’art.41 della Costituzione, secondo cui l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana

CONSIDERATO lo stato di emergenza sanitaria per il COVID-19, valutata come “pandemia”, come dichiarato dal Direttore Generale della Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhamon Ghebrevesus nel briefing di Ginevra dell’11 marzo 2020.

CONSIDERATO lo stato di emergenza sanitaria dichiarato il 31 gennaio 2020 dal Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.62 del 9 marzo 2020

VISTO il dpcm 11 marzo 2020, con le ultime misure adottate per contrastare il diffondersi del COVID-19, che però garantiscono alcuni servizi come all’art. 1, punto 2 – le attività di consegna e trasporto e all’Allegato 1 “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono”

VISTO il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” siglato il 14 marzo 2020 tra governo e parti sociali, secondo cui “la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione”

CONSIDERATO che le modalità di consegna dei pasti a domicilio dei prodotti di bar e ristorazione costituiscono, tenuto conto dell’evoluzione emergenziale in corso, causa di concreto rischio di diffusione del virus, aumentando le occasioni di reciproco contagio tra i rider, gli addetti alla produzione di pasti e i clienti del servizio di food delivery

ASCOLTATA la denuncia dei rider che non tutte le piattaforme, in particolare quelle che detengono la quota maggioritaria del mercato del food delivery hanno risposto alla necessità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, dotando le lavoratrici e i lavoratori dei dispositivi di sicurezza, anzi sono chiamati a coprire i costi per la prevenzione e la pulizia straordinaria sia dell’attrezzatura da lavoro che personale, prima e durante l’attività lavorativa, senza nessuna sicurezza riguardo una continuità retributiva in caso di sospensione del servizio e di taglio delle ore già assegnate;

ASCOLTATA altresì la denuncia dei sindacati di categoria e i collettivi di precari che spiegano come dall’esplosione dall’inizio dell’epidemia “le piattaforme hanno dimezzato le ore e le paghe ai rider, giustificandosi con il calo delle consegne dovuto alla paura dei clienti” e ricordando che “la maggioranza dei lavoratori risulta essere senza contratto e vengono ancora pagati sulla base delle consegne effettuate”, nonostante la Corte di Cassazione abbia loro riconosciuto “pieni diritti e tutele da subordinati”.

VISTA la pronuncia della Cassazione dove si legge “quando l’etero-organizzazione, accompagnata dalla continuità della prestazione, è marcata al punto da rendere il collaboratore comparabile ad un lavoratore dipendente, si impone una protezione equivalente e, quindi, il rimedio della applicazione integrale della disciplina del lavoro subordinato…Una scelta per tutelare prestatori evidentemente ritenuti in condizione di debolezza economica, operanti in una zona grigia tra autonomia e subordinazione, ma considerati meritevoli comunque di una tutela omogenea”

CONSIDERATO che questo riconoscimento non può prescindere da una copertura retributiva che accompagni la messa in sicurezza dei lavoratori, in modo da garantire una continuità salariale rispetto a chi ha subito nell’immediato e con scarso preavviso un taglio dei turni assegnati.

INVITA IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE A

  • Informare e chiedere ai consumatori di ridurre a quanto strettamente necessario l’acquisto on-line per evitare così un sovraccarico delle persone che lavorano alle consegne a domicilio oltre che un’ulteriore diffusione del virus;
  • Verificare e garantire le norme di salute e sicurezza dei rider;
  • Pretendere che le piattaforme che detengono la quota maggioritaria del mercato del food delivery diano seguito alla norma che pur prevederebbe l’attivazione di dispositivi di sicurezza a carico delle aziende;
  • Aumentare i controlli e fermare tutte le attività che non attengono ai servizi essenziali e di prima necessità, garantendo al 100% i livelli occupazionali e i salari.
  • Farsi promotore con il governo affinché estenda gli ammortizzatori sociali ai rider che, a causa dell’emergenza Covid-19, subiranno la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa

 

Francesco Auletta, Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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