No ad una nuova infrastruttura militare a Coltano

Ancora un investimento per una “nuova struttura funzionale dedicata per il Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili, centri di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, impegnati nell’attività antiterrorismo e nella sicurezza delle rappresentanze diplomatiche a rischio, nonché nelle attività delle forze speciali e delle forze per operazioni speciali delle Forze armate”.

Infatti il Governo Draghi, col decreto del Presidente del Consiglio pubblicato sulla gazzetta Ufficiale del 23 marzo, ha deciso di realizzare a Coltano questa nuova infrastruttura militare quale «opera destinata alla difesa nazionale», cui si applicano le misure di semplificazione procedurale previste dall’art. 44 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108. Il decreto legge 77 del 2021 si intitola “Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”. Sono quindi lavori finanziati nell’ambito del PNRR.

Si tratta dell’ennesima militarizzazione del nostro territorio che, ancora una volta, passa sopra la testa delle cittadine e dei cittadini, senza nessuna informazione né discussione preventive sulla necessità delle opere e del loro impatto sul nostro fragile territorio.

Nel 2017 scoprimmo e rendemmo pubblico il mega-progetto di potenziamento della base militare di Camp Darby, cosa che il Comune di Pisa, la Provincia di Pisa, la Regione Toscana a guida PD e l’allora governo Gentiloni avevano cercato di tenere segreto. Anche in quel caso per il progetto c’era “l’esonero dal controllo di conformità urbanistica” e quindi a nulla valeva che esso fosse in contrasto con il Piano Territoriale del Parco e con il Piano di Gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano.

E’ appena stato pubblicato il rapporto dell’European Network Against Arms Trade (di cui Rete Italiana Pace e Disarmo fa parte) e del Transnational Institute che rivela come i programmi di difesa dell’UE, del valore di quasi 600 milioni di euro, siano inficiati da conflitti d’interesse e accuse di corruzione, e siano notevolmente al di sotto degli standard etici e legali più elementari. Insomma, la militarizzazione va facilmente a braccetto con illegalità, senza pensare che anche tutta la gestione del PNRR passa attraverso “semplificazioni” che lasciano facilmente spazio a fenomeni corruttivi e di malaffare.

Ci sono poi le ricadute ambientali: come è compatibile questa nuova struttura destinata al 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» con gli obiettivi di tutela e miglioramento degli habitat, delle specie e del paesaggio delle Tenute di Tombolo e Coltano?

Noi crediamo che l’integrità e la salute del territorio costituiscano il primo e non l’ultimo cardine della difesa del nostro Paese: le procedure di semplificazione, in un territorio in cui poi il rischio di fenomeni corruttivi e criminali è tutt’altro che infondato (ricordiamo lo scandalo Keu) vanno in direzione opposta.

Le cittadine e i cittadini hanno bisogno di tutto tranne che di un’ulteriore militarizzazione, con il rischio aggiuntivo di penetrazione della criminalità organizzata.

Ci chiediamo: cosa hanno fatto e cosa fanno le forze politiche al governo di questa città? L’unico obiettivo è “fare girare l’economia”? Come il PD aveva nascosto il potenziamento di Camp Darby, anche la Lega ha tenuto nascosta la realizzazione di questa nuova infrastruttura? Cosa ha fatto, se è stato interpellato, il Parco di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli?

Chiediamo alle istituzioni di rispondere e di dire chiaramente che un nuovo investimento militare a Pisa, per di più con la scusa del PNRR, è del tutto inaccettabile.

Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista

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