Nuova ordinanza del Tribunale di Pisa contro la mancata iscrizione anagrafica di un richiedente asilo a Cascina. E il Comune di Pisa che fa?

Anche al Comune di Cascina il Tribunale di Pisa ha recentemente ordinato l’iscrizione anagrafica di un richiedente asilo. Un’altra prevedibile smentita dell’applicazione restrittiva che alcuni Comuni continuano a fare della Legge Salvini, negando l’iscrizione anagrafica a chi si trova regolarmente sul territorio per richiesta di protezione internazionale.

Tra i comuni renitenti ad applicare correttamente le norme sulla residenza, così come interpretate da ormai decine di Tribunali in tutta Italia, c’è anche il Comune di Pisa. Nonostante il Tribunale locale abbia ordinato anche all’amministrazione di Pisa di iscrivere all’anagrafe un richiedente asilo che aveva fatto ricorso, vincendolo, il Sindaco continua a non dare nuove disposizioni all’Ufficio anagrafe: i dipendenti continuano così a respingere le richieste di iscrizione anagrafica, in violazione di legge. Abbiamo richiesto una discussione urgente in Consiglio Comunale sul tema, ma la maggioranza non ne vuole parlare. Prima o poi sarà costretta a farlo!

Come si evince dal ricorso vinto contro il Comune di Cascina, il possesso della residenza è necessario al richiedente asilo per esercitare alcuni diritti fondamentali. In questo caso, la possibilità di aprire un conto corrente e ricevere lo stipendio. Prendere la patente. Fare richiesta di disoccupazione nel caso di licenziamento o termine del lavoro. Si chiarisce così, ancora una volta, l’intento dell’ex Ministro dell’Interno: non certamente la sicurezza ma, al contrario, l’insicurezza diffusa (su cui poter lucrare politicamente) e la vulnerabilità sociale (su cui far lucrare “imprenditori” senza scrupoli o la stessa criminalità).

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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