Nuova pista Peretola: Toscana Aeroporti ci riprova. La Regione chiarisca subito la propria posizione

Toscana Aeroporti ha annunciato che il perno del nuovo masterplan, che verrà presentato il prossimo 7 giugno, è ancora una volta la realizzazione della nuova pista di Peretola da 2.400 metri.

Un progetto su cui, prima il Tar e poi il Consiglio di Stato, hanno messo la parola fine, evidenziandone in maniera inequivocabile la dannosità, che abbiamo sempre sottolineato in questi anni insieme a comitati, associazioni, enti locali e movimenti. Un progetto che è un esempio lampante del modello “grandi opere” fatto di speculazione e devastazione ambientale.

Nonostante questo e nonostante la pandemia abbia stravolto le prospettive del sistema aeroportuale globale, la società insiste a proporre questo intervento che sarebbe realizzato quasi interamente con soldi pubblici.

Ma se non ci stupisce che Corporacion America rilanci la pista di Peretola per il proprio profitto, vorremmo invece capire quali sono le intenzioni di Regione Toscana: un anno fa, proprio mentre scoppiava l’emergenza Covid, provava in silenzio ad avviare una variante al Piano di Indirizzo Territoriale, base fondamentale di un suo rilancio. Il Presidente Giani e il Partito Democratico vogliono ancora una volta mettere in atto delle forzature per difendere gli interessi di Corporacion America, come già accaduto sotto la Presidenza Rossi? E cosa faranno i soci pubblici a partire dal Comune di Pisa, riguardo al nuovo masterplan? Che atteggiamento terrà il nuovo rappresentante del Comune di Pisa nel Cda di Toscana Aeroporti?

Ricordiamo che il 3 dicembre del 2020 il Consiglio comunale di Pisa ha approvato alla unanimità una nostra mozione contro la realizzazione della nuova pista, con la richiesta di stralciarla dal masterplan e, a Regione Toscana, di non procedere ad alcuna variante che apra la strada alla sua realizzazione. Un atto che portò alla rottura unilaterale da parte di Toscana Aeroporti con il Consiglio comunale.

La scelta, ancora una volta, è fra un modello di sviluppo insostenibile e la tutela dell’interesse pubblico rappresentato dalla difesa del territorio e dell’ambiente. Il Partito Democratico ha senza dubbio scelto il primo, come dimostra anche il recente caso della inchiesta sullo smaltimento dei fanghi di conceria.

Noi, al contrario, continueremo ad opporci a qualsiasi progetto che minacci lavoro, ambiente e salute.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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