Vista la Deliberazione n.14 del 29.06.2020 della Regione Toscana con cui è stato approvato il “Progetto Gestione diretta della SDS Pisana” individuando il modello definito “Trasferimento diretto di risorse” come quello da attuare.
Vista la Delibera n. 1 del 8/1/2024: “Bilancio di Previsione anno 2024 e Piano economico pluriennale anni 2025-2026” dell’Assemblea dei Soci della Società della Salute- Zona Pisana
Considerato che il procedimento di definizione delle modalità di trasferimento delle risorse per tutte le attività sociosanitarie ad alta integrazione per anziani e disabili, oltre che per l’intero complesso delle attività di assistenza sociale è ancora in corso e che pertanto la modalità di conferimento delle risorse per l’anno 2024 avverrà per assegnazione budget.
Vista la Relazione illustrativa del Bilancio di Previsione 2024 della Direttrice della SDS Zona pisana
Visto che, secondo l’atto citato, analizzando il quadro dei costi del bilancio di previsione, le maggiori voci di spesa sono l’assistenza minori in strutture residenziali, l’assistenza specialistica scolastica, l’emergenza abitativa anche se riguardante le sole deleghe dei Comuni di Cascina e di Pisa, le prestazioni residenziali disabili per adeguamento agli atti di indirizzo regionale, l’aumento costi per adeguamento contrattuali del personale.
Visto che nella Relazione citata si sottolinea la situazione relativa all’assistenza specialistica, poiché già nel 2021 era stato evidenziato l’aumento esponenziale del bisogno rilevato dagli istituti scolastici durante i Gloi annuali;
Considerato che negli ultimi anni le richieste provenienti dagli Istituti Scolastici sono in progressiva e costante crescita, e che hanno determinato, secondo quanto affermato dalla Direzione il risultato di esercizio 2022 che ha visto una perdita di 254.709,00 euro.
Considerato che le spese relative alle strutture residenziali per minori sono in gran parte eterodirette, dipendendo da decreti del Tribunale dei minori, dal numero di minori stranieri non accompagnati, dal progressivo aumento delle rette delle strutture che li accolgono.
Considerato che a fronte di questa situazione e del fatto che la quota capitaria era tra le più basse a livello regionale è stato adottato, a partire dal 1/1/2024, un aumento di € 1,32 procapite per un maggior ricavo stimato sugli abitanti al 31/12/22 di € 268.610,76 e che pertanto, la quota pro-capite dal 1/1/2024 è pertanto di 30,00€.
Considerato che in ogni caso secondo la Direzione, l’aumento descritto non scongiura la necessità di ulteriori tagli, stimati nel 10 % di tutte le voci comprimibili e che, come si scrive nella relazione: “Rimane evidente che, in mancanza delle azioni di contenimento costi indicate, o in caso di maggiori costi sopravvenuti, sarà necessario integrare il suddetto aumento con un ulteriore incremento”.
Considerato che i tagli del 10% riguardano gli importi previsti per i contributi agli utenti (anziani, disabili, povertà e minori);la riduzione delle gare e affidamenti per un valore stimato di circa il 10% dando mandato in tal senso agli uffici a procedere alla rimodulazione dei contratti in essere con i relativi gestori.
Rimarcato inoltre che si legge nel medesimo atto che “anche per quanto sopra evidenziato, la quota pro-capite non risulta proporzionata agli impegni di bilancio. Tenuto conto dell’aumento generale dei costi e dei contratti collettivi intervenuti dal 2018 ad oggi, nonché dei fabbisogni espressi dal territorio, l’aumento che tecnicamente sarebbe necessario a regime è di complessivi 5,32 euro pro-capite, raggiungendo nel tempo una quota di 34,00 euro ad abitante.”
Considerato che non è ancora stato raggiunto il lep relativo al servizio sociale che prevede la dotazione di un assistente sociale ogni 5000 abitanti.
Considerato che allo stato attuale il personale di servizio sociale prevede 16 unità di personale interamente a carico della gestione associata per complessivi € 608.000,00, 13 unità coperte dalle risorse del Fondo povertà di cui 8 in continuità con il 2022 e 5 a partire dalla conclusione dei contratti interinali in essere per un costo complessivo stimato di €472.000,00.
Considerato che nella relazione della Direzione si legge “E’ stato inoltre previsto che con l’assunzione a tempo indeterminato prevista a partire da metà febbraio 2024, di n. 5 unità di assistenti sociali si raggiunge il numero complessivo di 32 assistenti sociali e che con un’ulteriore unità di personale si raggiunge il rapporto di 1:6.500 abitanti (LEPS precedente alla L.178/2020) e sarà quindi possibile accedere al contributo di € 40.000 per ogni unità aggiuntiva oltre le 32 stante il raggiungimento di 1:5000”.
Considerato che secondo quanto dichiarato dalla presidenza Sds durante le sedute della Seconda commissione Consigliare sull’argomento i contributi annuali, in caso di raggiungimento del leps 1:5000 abitanti, il contributo di 40.000 sarebbe riferito a 9 unità aggiuntive e consentirebbero pertanto un’entrata annuale di 360.000 euro da parte dello Stato.
Ritenuto che ritardando il raggiungimento dell’obiettivo, si rinuncia a risorse cospicue e che pertanto è necessario dare assoluta priorità al raggiungimento del leps.
Considerato il parere del Collegio Sindacale sul conto economico di Previsione anno 2024 e su quelli pluriennali anni 2024-2026 che “invita la Giunta a procedere con estrema oculatezza e prudenza nella gestione della spesa tenendo costantemente presente l’andamento delle entrate previste, anche in ragione di eventuali possibili contrazioni dei ricavi conseguenti alle determinazioni dei Comuni e della Regione in ragione anche della perdurante situazione di generale crisi economica”.
Considerato che il Collegio sindacale rimarca la necessità di un aumento della quota capitaria che possa consentire la sostenibilità del bilancio della Sds quando si richiama la relazione del Direttore in cui si legge: “Si segnala tuttavia che, anche per quanto sopra evidenziato, la quota pro-capite non risulta proporzionata agli impegni di bilancio. Tenuto conto dell’aumento generale dei costi e dei contratti collettivi intervenuti dal 2018 ad oggi, nonché dei fabbisogni espressi dal territorio, l’aumento che tecnicamente sarebbe necessario a regime è di complessivi 5,32 euro pro-capite, raggiungendo nel tempo una quota di 34,00 euro ad abitante”.
Ritenuto fondamentale proteggere i servizi sociali e sanitari territoriali e garantirne la sostenibilità per assicurare i diritti di cittadinanza e per promuovere il benessere della comunità.
Il Consiglio comunale Impegna il sindaco e la giunta
a promuovere all’interno della Assemblea dei soci della Sds la richiesta dell’aumento della quota capitaria portandola dalle attuali 30 euro procapite a 34 euro per abitante, come evidenziato nelle relazioni al bilancio preventivo 2024, al di fine di rendere le risorse proporzionate agli impegni di bilancio e scongiurando quindi ulteriori tagli ai servizi sociosanitari, prevedendo al contempo per quanto di competenza a stanziare le eventuali risorse necessarie
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare