Ordine del giorno: “In merito alla rimozione del ‘Chiosco della legalità’ nella città di Pisa ed alla necessità di ricollocare l’edicola nell’originaria sede di via Borgo Stretto, al fine di un suo riutilizzo pubblico e sociale.”

Di seguito l’ordine del giorno presentato al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile)


Ordine del giorno: “In merito alla rimozione del ‘Chiosco della legalità’ nella città di Pisa ed alla necessità di ricollocare l’edicola nell’originaria sede di via Borgo Stretto, al fine di un suo riutilizzo pubblico e sociale.”

 

Ricordato

  • il sequestro dell’edicola in Borgo Stretto, nel centro storico di Pisa, avvenuto nel luglio del 2013 a seguito della condanna a venti anni di carcere per associazione mafiosa, omicidio volontario ed estorsione del padre del titolare, capofamiglia del clan Tortoriciani;

  • che il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni è stato emesso nei confronti di una famiglia ritenuta vicina alle cosche mafiose messinesi, su disposizione della Corte di assise di appello di Reggio Calabria, a seguito di richiesta avanzata dalla sezione operativa di Messina;

  • che l’edicola di Borgo Stretto è stata restituita alla cittadinanza nel giugno del 2014, grazie all’impegno dell’associazione Libera che, attraverso il coordinamento provinciale di Pisa e con gestione affidata alla Cooperativa sociale AXIS, ha sviluppato il progetto “I saperi della legalità”, con la partecipazione di Regione Toscana e Comune di Pisa;

  • che tale progetto, inaugurato il 6 giugno 2014, si è purtroppo concluso nel marzo 2018, nonostante Libera avesse chiesto alle amministrazioni comunali, compresa l’amministrazione attualmente in carica, di avviare un percorso che potesse portare all’acquisizione del bene al patrimonio dell’Ente in vista di un suo successivo riutilizzo sociale, mediante procedura pubblica di affidamento;

  • che, dopo mesi di sostanziale silenzio da parte dell’amministrazione comunale, il presidio di Libera Pisa “Giancarlo Siani” ha indetto una campagna, denominata “Le settimane dell’Edicola”, con la partecipazione di Don Luigi Ciotti, in cui l’amministrazione cittadina è stata nuovamente e pubblicamente invitata a farsi carico della questione, in considerazione dell’alto valore sociale di questo bene sequestrato alla criminalità organizzata e della conseguente necessità di prevedere un suo riutilizzo con finalità sociali e culturali;

  • che, nell’occasione citata, la stessa Università degli Studi di Pisa (che conferiva la laurea Honoris Causa a Don Luigi Ciotti), la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore si erano rese disponibili a sostenere il progetto, riconoscendone il valore civile, sociale e culturale, in quanto simbolo della vittoria dello Stato sulla mafia ed emblema della vittoria di tutte le cittadine e di tutti i cittadini onesti contro la criminalità organizzata.

Preso atto

  • che, nella prima mattina del 2 gennaio di quest’anno, senza alcun preavviso, il così detto “Chiosco della Legalità” è stato rimosso senza che l’associazione Libera e le altre associazioni che operano da sempre sul territorio a favore della legalità e in sostegno alla lotta alla mafia ne sapessero nulla, così come erano all’oscuro della rimozione anche le istituzioni universitarie coinvolte, i consiglieri comunali e le diverse forze sociali e politiche;

  • che la rimozione dell’edicola è avvenuta nonostante l’impegno pubblico preso, nel giugno 2019, dal Sindaco di Pisa Conti a non procedere all’abbattimento, ma anzi a discutere nel dettaglio le possibili ipotesi di riutilizzo sociale del bene, con la disponibilità degli Enti Universitari.

Considerate inconsistenti e gravi, alla luce di quanto riportato, le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale, secondo la quale la rimozione sarebbe dovuta a ragioni di decoro e lotta al degrado, oltre che di funzionalità di uno delle assi pedonali principali della città di Pisa.

Tenuto conto della ampia mobilitazione cittadina che si è attivata contro questa decisione della amministrazione comunale.

Tenuto conto a seguito di tutto ciò lo scorso 15 gennaio si è svolto un incontro tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti del Coordinamento provinciale di Libera al termine del quale è stato “ stabilito un percorso comune decidendo di aprire un tavolo tecnico, in cui coinvolgere l’Università di Pisa, che tramite il rettore ha già formalmente espresso la propria disponibilità, ma aperto a tutti i soggetti della città che vorranno parteciparvi, per costruire un progetto finalizzato a installare un nuovo chiosco in una zona centrale della città – prosegue la nota – la struttura, la cui progettazione sarà comunque pensata all’interno del tavolo, dovrà essere capace di ospitare idee e contenuti con finalità sociale e culturale di tutte le realtà che concorreranno alla creazione del progetto”.

Ricordato

  • che il Comune di Pisa è fra i soci fondatori dell’associazione “Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”, destinato agli enti e agli amministratori locali che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa, promotrice della cosiddetta “Carta di Pisa”, codice etico per una buona politica, così denominata perché a Pisa si sono tenute le riunioni preparatorie e perché quella pisana è stata la prima amministrazione comunale ad aderire;

  • che il Comune di Pisa ha istituito un Osservatorio per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto di fenomeni di illegalità, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nel territorio e ad eventi corruttivi che all’articolo 3 comma 7 tra i compirti prevede quello “di promuovere tutte le iniziative per monitorare il sequestro e la confisca dei beni mafiosi finalizzati al loro riutilizzo e alla loro fruizione sociale ed economica”.

Considerata la richiesta da parte dell’associazione Libera e delle altre realtà associative del territorio, del mondo universitario, dei rappresentanti istituzionali e delle forze politiche di individuare una soluzione definitiva per la destinazione del bene confiscato.

Ribadito che il Comune deve avere un ruolo attivo e propositivo per il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, non delegando ad altre realtà questo compito, ma lavorando con esse con spirito cooperativo e di collaborazione.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA

  • nel ritenere profondamente sbagliata sia nel merito che nel metodo la decisione assunta dal sindaco Conti di far rimuovere il “Chiosco della Legalità”, propone che questo sia ricollocato nella sua sede simbolica di Borgo Stretto, o comunque in una area immediatamente limitrofa, favorendone l’acquisizione pubblica e la successiva destinazione ad uso sociale;

  • sollecita l’amministrazione comunale alla convocazione in tempi brevi del tavolo tecnico definito all’incontro con Libera dello scorso 15 gennaio.

 

Francesco Auletta – Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

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