Ordine del giorno Modifiche al Regolamento sull’Imposta municipale propria Visto l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”

Visto l’articolo 42, secondo comma, della Costituzione sulla base del quale “la proprietà
privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di
godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a
tutti”.

Ritenuto che gli attuali livelli di diseguaglianza socio-economica e di povertà raggiunti in
Italia, e anche nel Comune di Pisa, siano una violazione dei diritti fondamentali delle
persone, e richiedano l’intervento attivo delle istituzioni repubblicane, a tutti i livelli, allo
scopo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza dei cittadini e delle cittadine, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici
all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.

Rilevato che sulle diseguaglianze socio-economiche, sui livelli di reddito e sulla conseguente
capacità di esercitare pienamente la propria cittadinanza, incide in modo significativo il
possesso o meno di immobili di proprietà.

Rilevato che la proprietà immobiliare negli ultimi decenni ha visto un processo di
concentrazione, che si accompagna a fenomeni di inutilizzo, di sottoutilizzo, finanche di
abbandono degli immobili di proprietà privata e pubblica, a fronte di un numero crescente di
famiglie che, prive di immobili di proprietà e di livelli di reddito adeguati a sostenere
l’aumento degli affitti sul mercato privato, si trovano in situazione di disagio e di emergenza
abitativa, con uno sfratto eseguito, in corso di esecuzione o programmato.

Rilevato altresì che numerosi immobili di proprietà privata, stimati nel Comune di Pisa
superiori alle 3.000 unità abitative, sono tenuti vuoti senza giustificati motivi, circostanza che
incide negativamente sul mercato degli affitti tenendo artificialmente alti i prezzi.

Lamentando che le vigenti normative in materia di canoni concordati di affitto vengono
spesso strumentalizzate o eluse, e che comunque non riescono a venire incontro al bisogno di
alloggi a canoni sostenibili, in linea con le reali retribuzioni al netto del caro bollette e
dell’inflazione.

Lamentando la prassi secondo cui gli immobili vengono accatastati in categoria F3 (in corso
di costruzione) e in F4 (unità in corso di definizione) oltre i termini e in violazione dei
requisiti richiesti dalla legge.

Ritenuto che principi di giustizia fiscale, sociale e abitativa impongano alle istituzioni, a tutti
i livelli, di contrastare i fenomeni di concentrazione e speculazione immobiliare, utilizzando
gli strumenti a propria disposizione, a partire dalla leva fiscale che va utilizzata per
redistribuire la ricchezza e garantire la funzione sociale della proprietà.

Ritenuto che tali principi di giustizia debbano tradursi in trattamenti differenti dei diversi
proprietari immobiliari, a seconda nella rendita catastale e del numero di alloggi posseduti,
introducendo criteri equi di identificazione dei piccoli, medi e grossi proprietari.

Intenzionato a rilanciare e far funzionare l’Agenzia Casa quale strumento di garanzia e
intermediazione pubblica finalizzato a garantire la disponibilità di alloggi pubblici e privati a
canoni sostenibili per singoli e famiglie che, per limiti di reddito o altre condizioni
sfavorevoli, non possono accedere al mercato privato.

Intenzionato a intervenire con misure strutturali contro l’emergenza abitativa, evidente nel
Comune di Pisa a partire dall’elevato numero di sfratti eseguiti, in esecuzione o già
programmati, così come nel grande scarto esistente tra le richieste di alloggi popolari e
immobili comunali effettivamente disponibili.

Il Consiglio Comunale impegna il sindaco e la Giunta

  • modificare l’attuale Regolamento IMU secondo criteri di giustizia fiscale, sociale e
    abitativa;
  • distinguere, nel Regolamento IMU e in ogni altro regolamento comunale pertinente, i
    proprietari di immobili privati in piccoli, medi e grandi, in relazione ad adeguate
    soglie di rendita catastale, di qualità e di numero di immobili posseduti nel territorio
    comunale;
  • aumentare al massimo consentito dalla legge l’aliquota IMU per gli immobili a uso
    abitativo lasciati vuoti senza giusta causa da parte dei grandi e medi proprietari
    immobiliari;
  • intraprendere, attraverso i competenti uffici comunali e la Sepi, un’azione sistematica
    di verifica degli immobili accatastati in categoria F3 ed F4, con il coinvolgimento
    dell’Ufficio del Territorio dell’Agenzia delle Entrate, allo scopo di rilevare eventuali
    situazioni di perdurato accatastamento in dette categorie e, nel caso, a intraprendere le
    azioni conseguenti per il corretto accatastamento e il recupero di quanto dovuto in
    termini di imposte;
  •  introdurre uno sconto del 30% sull’IMU dovuta sugli immobili messi a disposizione
    dell’Agenzia Casa da parte di piccoli proprietari;
  • verificare, di concerto con l’Agenzia delle Entrate, l’effettiva rispondenza dei canoni
    concordati conclusi nel corso degli ultimi 4 anni ai requisiti di legge richiesti ai fini
    del riconoscimento degli sconti fiscali previsti;
  • dare mandato agli uffici competenti di operare una ricognizione degli immobili di
    proprietà della Curia utilizzati per scuole paritarie nel Comune di Pisa e di valutare il
    gettito IMU corrispondente, procedendo alla riscossione di quanto dovuto.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa
Possibile

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