Il Toscana Pride nasce come coordinamento regionale delle associazioni e dei gruppi organizzati che operano nello spazio LGBTIQA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Intersessuali, Queer, Asessuali) sul territorio, al fine di promuovere la piena cittadinanza di queste soggettività, agendo per “trasformare l’indignazione, la paura e la rabbia per i soprusi e le discriminazioni subite in partecipazione attiva e costruttiva attraverso percorsi politici e culturali rivolti alle istituzioni e alla cittadinanza della Regione”.
Una Città in Comune ha sempre considerato le istanze della comunità LGBTQIA+ non solo nel loro specifico, ma anche come un punto di vista indispensabile che permea il nostro lavoro quotidiano in modalità trasversale.
Riteniamo infatti che esista una connessione diretta fra tali istanze e le battaglie che portiamo avanti su temi come i servizi socio-sanitari, la scuola, l’educazione e i diritti dell’infanzia, il lavoro dignitoso, il diritto all’abitare.
Il nostro approccio è intersezionale, e mira a tenere conto di come, nell’ambito di temi di interesse collettivo come la salute, la casa, il lavoro, la scuola, non solo si articolino specifiche istanze, ma si intersechino molteplici forme di discriminazione, marginalizzazione e vulnerabilità.
Quando parliamo, ad esempio, di lavoro povero e precario, o di vulnerabilità socio-economica, riteniamo che sia necessario considerare e denunciare apertamente come queste rendano ancora più espostə a violenze e discriminazioni le persone LGBTQIA+, rendano più difficile uscire da contesti di abuso, denunciare discriminazioni sul lavoro.
Al tempo stesso, riteniamo fondamentale evidenziare anche come le discriminazioni legate all’ orientamento sessuale o all’identità di genere, soprattutto se sommate ad altre forme di discriminazione, rappresentino esse stesse una causa di impoverimento e emarginazione, di difficoltà o impossibilità di accedere al lavoro, all’istruzione, alla casa, ai servizi.
Al tempo stesso, pensiamo però che sia molto difficile garantire servizi socio-sanitari o educativi adeguati (anche) alle esigenze delle persone LGBTQIA+ senza politiche di ampio respiro che riconoscano, in primo luogo, la necessità di investire in modo significativo e prioritario su quei servizi.
Riteniamo difficile, ad esempio, immaginare riflessioni sul problema dell’accesso alla casa per le persone LGBTQIA+ che non siano dentro una più ampia riflessione su come, nel nostro territorio, il diritto all’abitare non sia garantito. Oppure, pensiamo che una riflessione significativa sull’educazione alle differenze e la tutela delle persone della comunità LGBTQIA+ nei contesti educativi debba essere collocata nel quadro di una più ampia riflessione sul tema dell’educazione, della scuola, dei diritti di chi la attraversa e la vive quotidianamente, della necessità di risorse adeguate a garantire la solidità e la qualità dei servizi educativi, senza costanti tagli a ribasso.
Questo senza negare le specifiche discriminazioni sistemiche e strutturali che la comunità subisce, o diluirle dentro riflessioni di ampio respiro, ma facendone elementi strutturali di percorsi e lotte politiche intersezionali, in cui si mira a sviluppare un percorso comune in cui ciascun3 possa trovare risposte adeguate ai proprio bisogni e vedere garantiti i propri diritti.
Riteniamo inoltre che non ci si possa limitare a interventi su scala locale o che colmano dei vuoti normativi, ma che si debba agire, dove necessario, per ottenere cambiamenti strutturali nelle politiche e nelle norme a livello anche nazionale. Il caso delle carriere alias e della trascrizione degli atti di nascita sono esempi emblematici di questo.
Come realtà politica di attivist3, infine, ci prendiamo l’impegno, coerentemente con i nostri percorsi politici, di continuare a formarci, metterci in discussione e in ascolto, per essere ogni giorno di più alleat3 credibili e solid3 delle istanze e delle lotte della comunità, ma anche uno spazio politico sicuro e accogliente per tutt3, capace di dare voce e spazio nelle sue lotte e riflessioni anche alle molte soggettività LGBTQIA+.
La nostra adesione al Pride Toscana 2023 è dunque non solo un gesto simbolico e formale, ma rappresenta un impegno politico a continuare un percorso non solo di solidarietà, ma anche di riflessione, conoscenza e ascolto.