A seguito della nostra richiesta di documentazione tecnica relativa all’abbattimento di quasi tutte le alberature nell’area di recupero dell’ex Caserma Curtatone e Montanara avvenuta nelle prime settimane di novembre scorso, dopo avere riesaminato attentamente tutta la documentazione disponibile sul Piano di Recupero, sia in fase di adozione sia di approvazione, continuiamo a rilevare delle difformità e/o incongruità fra i diversi documenti che compongono il progetto che non consentono di comprendere esattamente quale sia stata la motivazione all’abbattimento di 83 alberature sulle 92 presenti e censite nell’area.
Riportiamo in sintesi i contenuti che a nostro avviso necessitano di attenzione e chiarimenti.
1 – Le motivazioni per l’abbattimento: lo “specifico studio agronomico”
Dalla presentazione del Piano di Recupero e per tutto il suo procedimento, l’eventuale abbattimento di alberature risulta connesso esclusivamente allo “specifico studio agronomico” ed in particolare alla “relazione storico-agronomica” che dovevano essere sottoposti al Comune prima del rilascio dei titoli abilitativi, vedi art. 6 delle NTA:
“Le specie arboree di nuovo impianto e quelle da rimuovere e/o da valorizzare dovranno esser oggetto di specifico studio agronomico e di relazione storico-agronomica da redigere e sottoporre agli enti competenti prima del rilascio dei titoli abilitativi.”
In tutto il PdiR quindi permane l’indicazione che vi siano alberature da abbattere perché malate o pericolose, comunque da decidere attraverso la relazione tecnico-agronomica e storico-agronomica (non dimentichiamo che l’area risulta vincolata come bene paesaggistico perché area verde interna alle mura urbane).
Anche il parere SABAP (trasmissione Autorizzazione con Prescrizioni del 3-11-2022) richiama l’abbattimento di alberi solo in quanto connesso alla relazione agronomica:
“7. per quanto riguarda la sistemazione delle aree a verde: si richiede che le alberature per le quali, sulla base della relazione agronomica, si prevede l’abbattimento siano sostituite con un numero almeno pari o superiore di esemplari, anche diversamente distribuiti nell’abito del resede, conservando la percezione delle masse arboree in corrispondenza dell’accesso all’area della ex caserma da via Giordano Bruno.”
Del resto la necessità di salvaguardare il verde presente, soggetto a vincolo paesaggistico, era già nel parere all’alienazione del bene del MIBAC, Segretariato Regionale, nel dicembre 2017, dove si legge:
“L’area verde dovrà costituire occasione di riqualificazione della porzione urbana circostante e dovrà essere salvaguardata come area verde come già tutelata dal decreto in data 19/05/1964 che imponeva la salvaguardia delle aree verdi all’interno delle mura della città di Pisa.”
2 – I contenuti dello “specifico studio agronomico”
Lo studio tecnico-agronomico che ci è stato fornito consta della relazione del 18-12-2020 “Rilievo – censimento e valutazione della stabilità visiva con metodologia V.T.A. di numero novantadue (92) alberi radicati nell’area delle ex Distretto Militare Caserma Curtatone e Montanara sita in Via Giordano Bruno n. 42 a Pisa”. Le conclusione della relazione sono che gli “Alberi da rimuovere a seguito della valutazione della propensione al cedimento (classe D, estrema)” sono 28.
Alla relazione sono allegati molti altri documenti tecnici, fra cui le “Schede rilievo – Censimento e valutazione di stabilità” relative ad ogni singolo albero, con foto e caratteristiche e con gli interventi prescritti, che possono essere potature, approfondimenti e per alcuni – in numero di 28 – l’abbattimento.
Vi è anche un ulteriore elaborato “Riepilogo generale dati – Risultati valutazione di stabilità” che riporta solo la tabella finale della reazione agronomica.
Nella tavola allegata agli studi agronomici “Plan stato di fatto – Classe di propensione al cedimento alberi” sono riassunti i dati, e gli alberi in classe D (estrema) che sono indicati con la prescrizione di abbattimento sono n° 28 in tutti gli elaborati.
Non è chiaro quindi perché siano stati abbattuti quasi tutti gli alberi esistenti, esclusi i 9 centrali, ovvero perché e quando ai 28 alberi indicati come da abbattere dalla relazione agronomica ne sono stati aggiunti altri 55, portando gli alberi da abbattere – ed oggi effettivamente abbattuti – ad un totale di 83 sui 92 presenti.
Si nota inoltre che non abbiamo ricevuto o reperito documenti che possano configurarsi come la “relazione storico-agronomica” richiesta nelle NTA.
3 – Incongruità fra la RELAZIONE del PdiR approvato e lo “specifico studio agronomico”
La RELAZIONE del Piano di Recupero approvato, allegato 1, alla pag. 21, paragrafo intitolato ‘Aree esterne’, scrive:
“Le aree esterne, come detto precedentemente, costituiscono un grande giardino storico che presenta parti asfaltate e parti trattate ad aiuola con presenza di essenze a basso e medio fusto, con alberi di notevoli dimensioni.
Allo stato attuale il giardino storico presenta uno stato di abbandono in cui tutte le essenze comprese le piante a bassissimo fusto, si sono sviluppate in modo esponenziale rendendo di fatto lo stesso non praticabile.
Relativamente alla sistemazione delle aree verdi si specifica infatti, secondo quanto riportato nella relazione redatta dall’agronomo, che la vegetazione versa in condizioni precarie, tra tutti gli alberi presenti solo nove di essi potrebbero essere mantenuti per il loro stato di conservazione, gli altri andrebbero purtroppo abbattuti.
In conseguenza di questa analisi è stato deciso pertanto di mantenere in piedi il viale di platani esistente e di reintegrare quelli che dovranno essere abbattuti.
Prima di procedere al reimpianto delle essenze arboree si procederà alla bonifica del terreno e al relativo scavo dell’area per un’altezza di circa 1 mt e al successivo riempimento della stessa secondo quanto riportato sugli elaborati specifici allegati.
A tale scopo si precisa che il piano di caratterizzazione verrà depositato successivamente in quanto
attualmente in fase di verifica da parte dell’ARPAT. “
Ma la relazione redatta dall’agronomo non dice affatto che solo nove alberi possono essere conservati, ma indica di mantenere 64 dei 92 alberi presenti, indicando gli interventi da fare su ogni albero.
Non è chiaro quindi da quale “relazione redatta dall’agronomo” siano tratte queste conclusioni, in quanto in quella che ci è stata fornita è scritto altro.
Non è chiaro neppure come si possa conservare un “giardino storico” se se ne abbattono tutte le alberature, né si capisce dove, come e in quale sede “ è stato deciso pertanto di mantenere in piedi il viale di platani esistente …” dato che i documenti tecnico-agronomici dicono altro.
4 – Allegato 89 Tavola “amb 6 Plan. stato di confronto” fra adozione e approvazione
Se si cerca di capire le origini della decisione di abbattere 83 alberi su 92 attraverso l’esame degli elaborati tecnici del Piano di Recupero, fra adozione e approvazione, si fa ancora più fatica a trovarne le motivazioni ed il percorso appare poco chiaro.
Ad esempio in adozione l’all. 89 riporta in legenda 92 alberi esistenti, di cui n° 28 ‘alberi da rimuovere a seguito della valutazione della propensione al cedimento (classe D, estrema)’, quindi derivanti dalla relazione agronomica, ed a questi aggiunge altri 23 alberi che in legenda sono indicati come “da rimuovere perché incompatibili con le opere di progetto (prima della rimozione saranno stimate, in accordo con il Comune, le compensazioni derivanti da attuare)”.
Si introduce quindi la motivazione all’abbattimento legata alla “incompatibilità con le opere di progetto” che non sembra mai citata in altri documenti del Piano. (E ci si chiede anche se non debba essere il progetto ad essere compatibile con le alberature esistenti di pregio, e non il contrario!).
Lo stesso allegato 89, nella versione approvata, risulta ancora diverso: la legenda ci riporta i 92 alberi esistenti, i soliti 28 da abbattere per propensione al cedimenti e derivanti dalla relazione agronomica, ma la seconda parte della legenda cambia rispetto all’adozione, e riporta ben ulteriori 55 “alberi da rimuovere perché incompatibili con le opere di bonifica”, ed anche qui è riportata la stessa frase dell’adozione (‘prima della rimozione saranno stimate, in accordo con il Comune, le compensazioni derivanti da attuare’.)
Il numero di alberi da abbattere cresce drasticamente portandolo a quello che è stato effettivamente realizzato, ovvero il quasi totale abbattimento esclusi 9 platani, con una nuova motivazione, anch’essa non presente negli altri documenti disponibili.
Cosa è cambiato fra adozione e approvazione?
Da dove derivano queste nuove motivazioni all’abbattimento?
Da quali documenti sono supportate?
5 – Le bonifiche
Dato che la motivazione all’abbattimento di quasi tutti gli alberi, peraltro citata esclusivamente con una dicitura in legenda di uno dei numerosi allegati del Piano approvato, risulta essere la bonifica, abbiamo cercato di capirne di più.
Nella Relazione generale all’Approvazione, pag. 21, si legge che “il piano di caratterizzazione verrà depositato successivamente in quanto attualmente in fase di verifica da parte dell’ARPAT“.
Se il piano di bonifica non e’ ancora concluso come può motivare l’abbattimento degli alberi?
Quali documenti attestano queste necessità?
L’allegato in cui abbiamo trovato indicazioni sulle bonifiche è il numero 80 “Stato di progetto – verifica rispondenza al piano di caratterizzazione e bonifica” dove è inserita una planimetria “aree intervento bonifica” che si capisce estratta da un elaborato redatto da una società diversa.
In questa planimetria vi sono ampie aree che non sono indicate come “aree bonifica”: su queste quindi non si rileverebbe alcuna necessità di eliminare alberi per una bonifica che non è necessaria.
Però si nota anche che i 9 alberi da mantenere sono in “Aree bonifica”, da ciò sembra poter evincere che anche nelle aree da bonificare è possibile mantenere gli alberi esistenti.
Peraltro sul sito dell’ISPRA sono presenti linee-guida sulle bonifiche dove le alberature esistenti sono considerate un valore.
Allora perché motivare gli abbattimenti con le bonifiche?
Non sembrano essere disponibili documenti che rispondano a questa domanda.
6 – Le compensazioni
Nell’allegato 89, sia in adozione sia in approvazione, dopo le diverse motivazioni ed i diversi numeri degli abbattimenti di alberature, si scrive in legenda che “prima della rimozione saranno stimate, in accordo con il Comune, le compensazioni derivanti da attuare”.
La rimozione è avvenuta, non ci pare ci siano stati forniti documenti relativi alle ‘compensazioni’.
Fra l’altro il Piano di Recupero approvato non contiene un progetto specifico per il verde che illustri tali ‘compensazioni’: nell’allegato 91 “amb 8 Planimetria di progetto” è inserita infatti la seguente NOTA:
“la scelta delle specie vegetali e la posizione delle alberature è indicativa del patrimonio arboreo che potrà essere previsto dalla progettazione successiva. Si rimanda all’elenco di specie arboree e arbustive da utilizzarsi nel rifacimento delle aree scoperte nella tabella sottostante. La progettazione definitiva delle aree esterne dovrà comprendere una specifica relazione storico/agronomica per giustificare scelta e disposizione delle specie di progetto, individuate tra quelle indicate nell’elenco”.
Si rimanda quindi alla “progettazione successiva” e ad una successiva relazione storico-agronomica.
Dagli UTC ci è stata fornita anche la “Richiesta di permesso di costruire ai sensi dell’art. 142 della L.R. 65/2014 per la realizzazione di un intervento edilizio nell’ambito del piano di recupero dell’ex Caserma Curtatone e Montanara in Via Giordano Bruno n. 42 a Pisa, approvato con determina dirigenziale atto n. 657 del 27/04/2022, consistente nelle sistemazioni esterne delle parti comuni e delle aree in cessione.”, con la quale si sta procedendo ai primi interventi, fra cui l’abbattimento delle 83 alberature già portato a termine.
Negli elaborati forniti sono indicati gli alberi e gli arbusti da piantumare solo per le aree pubbliche e non anche per le aree private e per tutto l’ambito di recupero, non sembrano quindi configurarsi come le opere di compensazione richieste né ci è stata fornita la ulteriore “relazione storico/agronomica per giustificare scelta e disposizione delle specie di progetto” citata nell’allegato 89.
RICHIESTE
Perché vi sia quindi piena trasparenza sulle decisioni prese e sugli atti conseguenti, nonché per dare una riposta alla giusta preoccupazione degli abitanti anche sulla possibilità che eventi del genere possano ripetersi, siamo quindi a chiedere ulteriori chiarimenti sulle motivazioni che hanno spinto all’abbattimento di 83 su 92 alberature presenti nell’area dell’ex Caserma Curtatone e Montanara, chiarendo tutti i dubbi esposti nei precedenti punti 1-2-3.
Chiediamo inoltre chiarimenti su come le bonifiche possano avere influito sulla decisione, rispondendo alle domande di cui al punto 4.
Chiediamo inoltre tutta la documentazione relativa alle compensazioni da attuare, concordate con il Comune prima della rimozione (punto 5).
CONCLUSIONI
Questa complessità – e talvolta scarsa chiarezza – degli elaborati del progetto rende difficile, se non impossibile, la comprensione da parte dei cittadini ed anche dei tecnici delle motivazioni che hanno portato all’abbattimento di quasi tutte le alberature presenti nell’area dell’ex Caserma Curtatone e Montanara.
Ciò comporta che sia di fatto ridotto lo spazio effettivo della partecipazione e della possibilità di formulare osservazioni, su un tema che invece è prioritario per la città, per l’ambiente e quindi per tutta la cittadinanza.