Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina: serve un iter chiaro e trasparente: le commissioni urbanistiche dei due Comuni si riuniscano subito congiuntamente

Una seduta congiunta delle commissioni urbanistiche di Pisa e Cascina alla presenza dei rispettivi assessori e dirigenti all’urbanistica per discutere, chiarire e condividere l’iter con cui si procederà all’esame delle osservazioni delle controdeduzioni al Piano Strutturale Intercomunale da parte delle due commissioni, nonché al voto delle controdeduzioni da parte di ciascuna commissione, al fine di definire un percorso coerente e definito: è questa la richiesta contenuta in una lettera da noi preparata, sottoscritta anche da tutte le altre forze di minoranza presenti in consiglio comunale a Pisa, che abbiamo inviato in questi giorni ai sindaci di Pisa e Cascina, agli assessori all’urbanistica, ai dirigenti, e ai presidenti delle due commissioni consiliari competenti dei due Comuni.

Riteniamo che questo sia un passaggio indispensabile rispetto ad un atto così importante, tanto più che nei prossimi giorni è prevista la riunione della conferenza dei sindaci per esaminare alcune osservazioni.

E’ quindi sbagliato procedere all’avvio dell’esame delle osservazioni che riguardano il solo Comune di Pisa, come intende fare la maggioranza, senza avere un quadro generale e trasparente di tutta la procedura, per svolgere a livello consiliare un lavoro efficace e corretto ma soprattutto per condividere strategie ed obiettivi fra Pisa e Cascina, definire un Piano che è unico per i due Comuni e non perdere l’occasione delle osservazioni per ridurre le gravi carenze ed eliminare le previsioni sbagliate del PSI adottato.

Per noi questo è pregiudiziale e per questo chiediamo che sia annullata la commissione prevista per lunedì 27 settembre a Pisa, convocata per iniziare l’esame delle osservazioni.

Nel merito riteniamo che il Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina adottato sia uno strumento sbagliato da rivedere interamente.

Siamo davanti ad un piano carente in valutazioni ambientali, all’interno del quale si confermano le previsioni più disastrose e impattanti ereditate dalle precedenti amministrazioni – come la Cittadella Aeroportuale -e in cui non si affrontano le sfide epocali come il cambiamento climatico ed i problemi che ci impegna ad affrontare in ambito urbano, come mobilità sostenibile, consumo di suolo e verde.

Per questo abbiamo presentato dieci osservazioni molto articolate che vanno a smontare pezzo per pezzo il Piano adottato in cui abbiamo chiesto:

  1. di prevedere corridoi ecologici che attraversino le aree urbanizzate;

  2. di fermare il consumo di suolo agricolo eliminando le previsioni di nuovi parcheggi ed edificazioni nel territorio rurale, fra cui alcuni casi particolarmente critici di nuove previsioni su terreni di proprietà di grandi costruttori pisani, oggetto di importanti trattative anche a mezzo stampa;

  3. di privilegiare il recupero dell’esistente, in particolare le aree produttive e commerciali;

  4. di salvaguardare le ultime aree verdi rimaste nel tessuto urbano (come quelle tra Viale delle Cascine, via Aurelia e via Andrea Pisano, o tra via Pietrasantina e Via S. Jacopo) di cui la pandemia ha evidenziato la irrinunciabile necessità;

  5. di evidenziare i numeri esatti – e complessivi per i due Comuni – dell’eccessivo dimensionamento che riguarda le previsioni di nuova edificazione per residenziale, ricettivo e nuove aree produttive, perché incredibilmente poco chiari;

  6. di abbandonare definitivamente il progetto della Cittadella aeroportuale.

Un lavoro difficile e complesso per rimarcare gli assi portanti della nostra idea di sviluppo urbano: beni comuni, sostenibilità ambientale, riduzione del consumo di suolo, benessere e qualità della vita.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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