Condividiamo pienamente la denuncia e le proteste che in questi giorni gli abitanti del quartiere e le associazioni ambientaliste stanno portando avanti contro l’ennesimo taglio indiscriminato di pini e lecci da parte della amministrazione comunale.
Come già successo ripetutamente negli ultimi mesi in quasi tutti i quartieri della nostra città, ancora una volta la cittadinanza si trova davanti ad abbattimenti di alberi che per decenni hanno portato ombra, frescura e ossigeno senza alcun reale percorso di coinvolgimento e partecipazione, e anche senza alcuna informazione. In molte occasioni, come per quest’ultima di piazzale Genova, non si tratta di abbattere piante malate, ma di assecondare scelte legate ai progetti della Giunta Conti.
In questo caso specifico si tratta di una decisione connessa ad un progetto del PNRR: evidentemente la destra non ha colto il significato a cui dovrebbero ispirarsi questi progetti. Esattamente come nel caso della realizzazione di un parcheggio all’interno del cortile delle scuole Filzi, dove si vorrebbe cementificare una vasta porzione di giardino utilizzato da bambini e bambine.
È evidente che questa operazione di togliere alberi sani e sostituirli con piante più giovani che il Comune di Pisa sta facendo in vari quartieri non può essere considerata positivamente. La questione è cruciale: gli alberi esistenti sono un patrimonio da valorizzare e curare o sono una variabile di progetti più o meno condivisibili? Emblematico al riguardo è quanto avvenuto al Distretto 42, dove un intero parco (il parco “Andrea Gallo”) che avrebbe potuto essere pubblico in piccole aree verdi pertinenziali delle nuove abitazioni, è stato raso al suolo, con tutti gli effetti negativi che ne derivano.
A Piazzale Genova, oltre a qualche sostituzione di piante, cosa accadrà? L’obiettivo dovrebbe essere quello di forestare una parte delle aree verdi intorno alla città e incrementare le alberature nell’abitato per mitigare le temperature estive.
Contrariamente a quello che l’amministrazione comunale sta facendo anche con il Piano Strutturale Intercomunale, occorre recuperare e ricucire il verde della città in connessione con le aree agricole, seminaturali e naturali del resto del comune, coniugando diversi obiettivi: creare infrastrutture verdi e tutelare la biodiversità urbana.