Retiambiente: l’aumento dei compensi del CdA, deliberato dai sindaci, è irregolare. Cosa intendono fare in sede di bilancio i Comuni?

Nelle scorse settimane abbiamo scoperto e denunciato l’aumento dei compensi del CdA di Retiambiente (60 mila euro al Presidente e 24 mila euro al Vicepresidente e ai consiglieri) mettendo in evidenza il fatto questa decisione non rispetta la normativa vigente secondo quanto sostengono gli uffici comunali di Pisa. Ma chi li ha decisi questi aumenti?

Li hanno deliberati la quasi totalità dei sindaci di Retiambiente: dal leghista Conti a quelli di centrosinistra che governano i comuni dell’area pisana che hanno approvato la proposta di aumento che è stata avanzata dal sindaco di Pontedera.

È bene che i cittadini e le cittadine queste cose le sappiano. Non è accettabile che prima si vota questo aumento e poi si faccia finta di non sapere nulla, o ancor peggio come abbiamo letto in alcuni comunicati si definiscano “vergognosi” quando sono stati gli stessi sindaci ad approvarli.

Quegli stessi sindaci che in questi giorni attaccano in maniera indegna il diritto di sciopero dei lavoratori e i sindacati di base Usb e Cobas.

E poi come è possibile che si approvi un aumento se questo non rispetta i limiti di legge, come scrive l’ufficio delle società partecipate del Comune di Pisa che evidenzia in una nota scritta, a seguito anche della nostra richiesta di discussione in Seconda Commissione di Controllo e Garanzia, come, in attesa di diverse disposizioni governative: “gli attuali limiti ai compensi degli organi amministrativi delle società sono contenuti nel D.L 95/2012, art. 4, comma 4, il quale recita che a “decorrere dal 1 gennaio 2015, il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori di tali società, ivi compresa la remunerazione di quelli investiti di particolari cariche, non può superare l’80 per cento del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013”. Per quanto concerne RetiAmbiente S.p.A., il compenso dell’organo amministrativo del 2013 ammontava a € 8.000,00; pertanto il limite ai compensi per detta Società, in attesa del decreto di cui al comma 6 dell’art. 11 del D.Lgs. 175/2016, è pari ad € 6.400,00”

Ricordiamo che i compensi dei membri del Cda vengono pagati dai cittadini e delle cittadine tramite la Tari, e un aumento dei compensi significa un aumento della Tari.

A fronte di questo cosa intendono fare nella assemblea dei soci di Retiambiente che si svolge martedì 19 luglio per l’approvazione del bilancio in cui sono contenuti anche le risorse contenenti questi aumenti? Adeguarsi alla normativa e rispettare la legge, come segnalato dall’Ufficio delle società partecipate del Comune di Pisa, o ignorarla?

Serve un cambio di rotta netto nella gestione dei rifiuti, per il quale i cittadini stanno subendo degli aumenti della Tari inaccettabili ed insostenibili, e al contempo occorre che si dia ascolto alle giuste rivendicazioni dei lavoratori: il resto è propaganda.

Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista

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