Revoca dello sfratto inviato alle associazioni della Casa della città Leopolda e avvio di un percorso pubblico di confronto con la cittadinanza e le associazioni sul modello di gestione degli spazi comunali per le attività sociali e culturali della nostra città compresa la Stazione Leopolda.
Sono queste le richieste inserite nel question time che abbiamo depositato questa mattina e che sarà discusso lunedì in apertura del Consiglio comunale.
Al contempo chiediamo di discutere con urgenza gli argomenti che già avevamo depositato nelle scorse settimane rispettivamente:
1) in quarta commissione consiliare permanente su come la Giunta Comune intende dare seguito alla intenzione di trasferire alla Patrimonio Pisa Srl beni importanti come proprio la Stazione Leopolda, gli Arsenali Repubblicani, il Parco della Cittadella e i Vecchi Macelli. Un argomento da noi depositato subito dopo l’approvazione della delibera approvata dalla maggioranza che abbiamo duramente contestato ritenendola anche illegittima;
2) in terza commissione consiliare permanente proprio sul futuro della gestione della Stazione Leopolda che non può in alcun modo essere gestita, come intende fare la Giunta Conti, come un condominio, magari a canoni di mercato per trarre profitti, essendo, invece, un luogo ideale della città per la costruzione di reti e progetti tra esperienze associative diverse e non, e quindi motore di crescita culturale, sociale e di cittadinanza per Pisa.
Abbiamo al contempo sempre contestato il meccanismo per cui il Comune ha definito un canone di mercato assolutamente insostenibile per le associazioni, salvo calmierarlo con un contributo per le attività che in realtà serviva a pagar l’affitto. Rilanciamo quindi la proposta di un cambiamento del Regolamento comunale sul patrimonio prevedendo abbattimenti dei canoni fino al 99% perché questi spazi non possono rispondere in alcun modo a logiche di mercato e non possono essere affidati a una gestione condominiale sotto la direzione di una società immobiliare come intende fare la destra. Occorre, invece, garantire l’indipendenza e l’autonomia delle associazioni e dei loro percorsi e progetti nell’uso degli spazi, valorizzando le reti e le interazioni.
Tra riqualificazioni di facciata, svendite e privatizzazioni di beni comunali, fallimenti eclatanti come quello del Centro espositivo SMS, si sta realizzando un deserto in città a cui dobbiamo opporci con una grande mobilitazione a partire dal ritiro della delibera sulla Patrimonio Pisa srl.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare