Con il solo voto contrario del Partito Democratico, il Consiglio comunale di Pisa ha approvato la nostra mozione contro il progetto di installare un rigassificatore nel porto di Piombino.
Abbiamo ottenuto un risultato molto importante in appoggio alla grande mobilitazione che in queste settimane sta vedendo protagonista quell’intera città. Nel documento approvato si esprime, infatti, la “più completa solidarietà alla comunità di Piombino, che si è espressa contrariamente alla realizzazione di questo impianto” e si afferma anche “la propria contrarietà all’impianto di rigassificazione”, sottolineando che con quel progetto si mette in atto “un vero e proprio attacco alla democrazia, portato avanti sotto il ricatto della guerra e che mortifica la rappresentanza e la partecipazione dei cittadini”.
Al contempo nella mozione si attacca duramente sia la scelta del Governo Draghi, sia l’operato del Presidente della Regione Giani che “si è fatto addirittura interprete della proposta accettando il ruolo di commissario ad hoc e giungendo a scambiare il rigassificatore con l’impegno dello Stato al rilancio della zona o con bollette del gas meno care per i Piombinesi”.
Di nuovo siamo davanti alla peggiore logica delle compensazioni, ad un uso distorto delle risorse del PNRR che vengono distratte dalle vere priorità quali – ad esempio – le bonifiche delle aree industriali nel territorio di Piombino, ad un atto di imperio su un territorio, ad un modello economico ed energetico che pone al centro gli interessi privati incurante dei pesantissimi effetti ambientali e socio-economici.
Al contrario, noi proponiamo un modello cooperativo tra territori che pone al centro un’idea totalmente differente di futuro per la costa toscana da realizzare attraverso una diversificazione economica che metta insieme blueconomy, agricoltura, turismo, pensando allo sviluppo di attività che non intacchino il patrimonio naturale, storico, paesaggistico dei sistemi costieri, e che invece permettano la riproduzione e la conservazione di queste risorse.
Costruiamo così anche una convergenza tra le lotte che in queste settimane si stanno sviluppando nei territori di Piombino e Pisa: come là, anche qui, con la nuova base militare a Coltano si vogliono distrarre fondi pubblici dai loro obiettivi rispondendo esattamente alla stessa logica predatoria e antidemocratica, attraverso metodi e visioni condivise da centrodestra e centrosinistra. Troviamo veramente contraddittorio che la maggioranza che governa la città chieda per Piombino una pratica e una lettura dei bisogni del territorio antitetiche a quelle che impone a Pisa. Lontano dagli occhi, lontano dalle contraddizioni?
Contro questi progetti governativi, avallati entrambi dalla Regione Toscana, è sempre più ampia e forte una mobilitazione popolare che chiede con forza un cambiamento radicale nel governo del territorio a partire dalla tutela delle sue risorse naturali e dei suoi paesaggi e da una giusta conversione ecologica che “non lasci indietro nessuno”, contro quindi una economia di guerra e per una economia di pace che risponda ai bisogni delle persone e permetta la riproduzione e la corretta gestione di quelle stesse risorse e di quegli stessi paesaggi.
Noi siamo dentro questi movimenti, e ne sosteniamo in pieno le richieste dentro e fuori le istituzioni. Con l’approvazione della nostra mozione abbiamo fatto un altro passo importante per rilanciare la protesta al Governo Draghi in cui le “differenze” tra centrodestra e centrosinistra sono completamente annullate da politiche dissennate sul piano energetico, sociale e militare.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista