Con protocollo n. 2022 /1305 /RI del 17/ 06 /2022 l’agenzia del Demanio procede all’alienazione tramite trattativa privata di oltre 60 lotti sparsi per tutta la Toscana.
Firenze, Siena, Grosseto, Livorno, Lucca, Arezzo e Pisa le province dove sono disseminati i beni, patrimonio dello stato, che l’Ente Pubblico diretto dal Ministero di Economia e Finanza intende svendere durante questo periodo estivo. Con un valore complessivo catastale (non di mercato) di oltre 2 milioni e mezzo di euro, nell’elenco anche una decina di unità abitative e oltre 40 ettari di terreni coltivabili.
Ribadiamo che la funzione di valorizzazione e razionalizzazione prevista dall’articolo 65 del decreto legislativo del 03.07.2003, n. 173, con cui l’Agenzia del Demanio è divenuto un Ente Pubblico Economico, deve prevedere in primo luogo la soddisfazione del benessere della cittadinanza e in particolare un’utilità sociale, per cui prima di ‘regalare’ ai privati questi beni pubblici si dovrebbe pensare all’emergenza abitativa, integrando questi beni nel patrimonio disponibile per l’edilizia residenziale pubblica, mentre i terreni potrebbero essere dati in concessione ad aziende agricole che potrebbero utilizzarli per produrre cibo di qualità e a filiera corta.
Invece non solo si persegue nella logica di azione esclusiva di operare secondo criteri di mercato e considerando la valorizzazione solo in termini puramente monetari, ma è evidente dal bando pubblicato come l’Agenzia del Demanio stia evadendo anche alla missione di manutenere e preservare il valore del patrimonio pubblico dello Stato.
Nelle descrizioni infatti ricorrono frequentemente: privi di certificazione, condizioni pessime, abbandonati, con menzioni addirittura della presenza di manufatti abusivi.
Anche nei casi in cui sui beni si specifica che sono soggetti ai vincoli relativi al patrimonio storico e culturale, tutele contenute nel Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 23/01/2004. Come il caso eclatante dei 2 appartamenti siti a Pisa in Località Coltano, all’interno del complesso dell’ex centro Rai, che – citiamo il bando – “ in passato, è stato sede, nei primi quarant’anni del XX secolo, del più importante centro radio d’Europa per comunicazioni transcontinentali progettato e inaugurato nel 1911 da Guglielmo Marconi. ” e su cui pertanto vigono le prescrizioni di cui al provvedimento del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana n. 92/2019 del 29/05/2019, eppure conservati in ‘mediocre stato manutentivo’. Si specifica, per rendere ancora più interessante l’offerta degli appartamenti (il primo di 104 mq a 74520 euro e il secondo 168 mq a 65610 euro), che l’immobile è ubicato in “un’ampia area di campi coltivati e una vasta pineta, inclusa nel Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli”, ma non si menziona in alcun modo che nei piani del Governo a pochi centinaia di metri è prevista l’edificazione di una base militare con tutto ciò che consegue in termini di cementificazione e impatto ambientale e sonoro.
In definitiva, non solo l’Agenzia del Demanio si conferma operare come una normale agenzia immobiliare, senza una minima progettualità che includa le esigenze collettive, ma si configura sempre più come un operatore di mercato scorretto che non riesce ad assolvere nemmeno le funzioni più basilari di preservazione del patrimonio pubblico.
Concludiamo le nostre considerazioni ricordando che gli enti locali hanno diritto di prelazione in tutto il periodo di vendita, ovvero almeno fino al 15 settembre, e chiediamo in particolare al Comune di Pisa di acquisire nel proprio patrimonio tutti i beni presenti nel nostro territorio per renderli- attraverso un processo partecipato – fruibili, funzionali e utili per la cittadinanza.
Una citta in comune
Rifondazione Comunista