«Salviamo il Marchesi» e in seicento sfilano nelle strade del centro

TIRRENO PISA Pagina: IV

«Salviamo il Marchesi» e in seicento sfilano nelle strade del centro

«Andiamo da Filippeschi con la nostra rabbia» hanno più volte urlato in coro nel tragitto che dal complesso Marchesi li ha portati fino a piazza Vittorio Emanuele. Negli slogan scanditi dagli oltre seicento studenti del liceo scientifico Buonarroti e dell’istituto tecnico per geometri Santoni che ieri mattina sono scesi in piazza per chiedere garanzie sulla sicurezza del complesso scolastico di via Betti, non c’è solo la rabbia scaturita da «anni di promesse non mantenute», ma la rivendicazione di soluzioni concrete ed immediate all’annosa precarietà strutturale dell’edificio.
L’appello. “Salviamo il Complesso Marchesi” è l’appello che gli studenti hanno portato in strada, strappando applausi ed incitazioni quando il corteo ha attraversato via Croce ed in particolare quando è giunto davanti al liceo Dini, dove il maltempo dello scorso mese ha provocato il crollo del controsoffitto in due laboratori. Un fronte comune per cercare di fare pressioni sulle istituzioni e risolvere i problemi strutturali del complesso scolastico, che trova negli enti locali l’impegno (o almeno, la promessa) a far fronte all’ormai insostenibile situazione di precarietà strutturale dell’ edificio.
L’assemblea. L’obiettivo degli studenti era incontrare il presidente della Provincia Marco Filippeschi per chiedergli soluzioni concrete. Arrivata in piazza Vittorio Emanuele, la manifestazione si è trasformata in un’assemblea quando Filippeschi è sceso in piazza per ricevere gli studenti e rispondere alle loro domande. Con il presidente della Provincia, in piazza erano presenti i dirigenti dell’ente Giovanni Viale e Genoveffa Carluccio.
I lavori. In un clima sereno e di confronto, Filippeschi, ricordando le difficoltà finanziarie delle Province, ha esposto agli studenti le misure decise durante il vertice in prefettura che si è tenuto lunedì scorso: gli interventi di manutenzione più urgenti saranno effettuati durante il periodo di vacanze pasquali e nelle settimane successive, garantendo il normale svolgimento delle lezioni ed escludendo l’ipotesi del trasferimento; affidare a professionisti esterni uno studio sulla situazione della scuola; avviare il percorso di progettazione perla realizzazione di una nuova scuola. «Per farlo – sottolinea Filippeschi – bisogna capire l’investimento necessario ed andare a tavoli diversi per chiedere i finanziamenti».
Le tappe. Venerdì prossimo, Filippeschi, insieme al provveditore e al prefetto, sarà ricevuto dal presidente della Regione Enrico Rossi per affrontare il problema e verificare anche la possibilità di uno stanziamento europeo.
Un incontro è stato chiesto anche al ministro della Pubbli ca Istruzione, Stefania Giannini, e potrebbe essere convocato nell’arco di quindici giorni. «Faremo tutto il possibile per assicurare le necessari e condizioni di sicurezza e uno sbocco futuro al complesso scolastico – sottolinea Filippeschi – Spero che questa giusta pressione (quella esercitata dagli studenti, ndr) serva a trovare una soluzione definitiva ad una situazione precaria e a creare quelle condizioni che oggi non ci sono per permettere di progettare e realizzare una scuola nuova». Critiche ed unità. Alle critiche da parte degli studenti sui tagli alla scuola e all’edilizia scolastica effettuati dal Pd, Filippeschi ha risposto invocando invece l’unità di studenti ed istituzioni, strumento fondamentale «per perseguire il comune obiettivo».
in prefettura. Gli studenti hanno ribadito la richiesta di interventi immediati e dopo due ore di assemblea si sono ricompattati in corteo, sfilando per le strade del centro fino alla prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Attilio Visconti. Per Francesco Nocchi, segretario provinciale del Pd, la precaria condizione del complesso Marchesi è la «conseguenza delle difficoltà in cui sono state trascinate le province da una riforma fatta senza prevedere adeguate risorse».

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