Sindaco e giunta si affidano all’autoritarismo per nascondere la propria debolezza nel governo del territorio

I tratti propri della Giunta Conti e della sua maggioranza sono il disprezzo della democrazia e un profilo sempre più autoritario. La discussione democratica è un ostacolo da rimuovere costantemente. Così da mesi assistiamo allo svuotamento delle funzioni delle Commissioni e del Consiglio Comunale: temi strategici vengono affrontati attraverso convocazioni d’urgenza, fornendo praticamente all’ultimo minuto il materiale su cui si deve discutere. Materiale a volte incompleto, da discutere e votare in sessioni di un’ora e mezza o due.
L’allergia al confronto è la dimostrazione della assoluta debolezza di una Giunta e una maggioranza che non hanno idee ma che di provvedimento in provvedimento rispondono a sollecitazioni di gruppi di interesse e alla necessità di una costante propaganda.
Questo è successo nei mesi scorsi sul Regolamento sull’emergenza abitativa e sul Regolamento della Polizia Municipale. Questo avviene oggi sulle questioni urbanistiche, dalle Torri di Bulgarella al Piano Strutturale Intercomunale.
Nel primo caso, a fronte di continue richieste di chiarimenti e documentazioni sul progetto del parco delle torri e della situazione debitoria di Bulgarella non si è risposto per mesi, mentre all’ultimo momento l’Amministrazione si è presentata in Commissione con la proposta di rinnovare il piano attuativo all’imprenditore per 5 anni. Sulla base di documentazione assolutamente insufficiente.
Sulla questione del Piano Strutturale Intercomunale e del Piano Strutturale della città, nelle sedi istituzionali si è evitato scientificamente di aprire qualsiasi discussione, per poi portare in fretta e furia delibere urgenti: questo è il caso della sottoscrizione della convenzione con il Comune di Cascina, che sarà domani all’esame della Prima Commissione consiliare permanente.
Eppure, insieme alle altre opposizioni, avevamo fatto richiesta scritta di affrontare discussione approfondita sulle scelte urbanistiche per tempo!
Ma la nostra richiesta è stata tenuta in stand-by, sostenendo che il Sindaco stesso voleva partecipare. Inutile dire che una data per fare questo non è mai stata trovata, mentre abbiamo dovuto scoprire che l’11 luglio la Giunta aveva già deliberato di fare un Piano Strutturale Intercomunale insieme a Cascina. L’unica vera motivazione di questa scelta è l’evidente continuità politica delle due amministrazioni. Il territorio non è però costruito intorno a questo, ma è determinato dal complesso delle sue caratteristiche ambientali e socio-economiche.
L’area pisana non è spezzettabile a piacimento da chicchessia, anche se ha vinto le elezioni. L’amministrazione comunale di Pisa si dimostra così incapace di pensare più in là del naso di Conti ed è inaccettabile il suo disprezzo degli strumenti democratici.

Diritti in comune
Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile

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