Sostanze inquinanti: richiesto un monitoraggio su tutto il territorio comunale sulla eventuale presenza delle ditte indagate nei cantieri cittadini

Le ditte Lerose srl, Kyterion srl e Cantini Mario Srl, al centro della inchiesta “Keu” della Dda di Firenze sull’utilizzo di fanghi inquinanti prodotti dalla depurazione degli scarichi conciari smaltiti illegalmente, hanno operato nella nostra in città negli ultimi 5 anni? E nel caso in quali cantieri?

E’ questo il contenuto della lettera inviata dal nostro gruppo consiliare al Sindaco di Pisa, al Presidente della Provincia, del Rettore dell’Università di Pisa, al Presidente dell’Ardsu, al Direttore dell’Aoup e per conoscenza al Prefetto di Pisa per avere informazioni in merito alla possibile presenza di queste ditte in appalti, subappalti o convenzioni con soggetti privati fatti dai principali enti pubblici presenti sul territorio comunale.

Dopo le notizie confermate anche dallo stesso Ministro dell’ambiente sulla presenza di elementi inquinanti sia nell’area ex-Vacis sia all’interno di alcune aree dell’aeroporto militare, è indispensabile sapere e capire, al di là della inchiesta in corso, se e dove hanno operato queste tre ditte e se sono state fatte tutte le verifiche opportune rispetto ai materiali utilizzati. O in caso contrario se queste verifiche non ci fossero di procedere rapidamente a farle a garanzia della tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Questo è tanto più necessario in quanto ogni giorno apprendiamo di un allargamento sempre maggiore del numero di comuni coinvolti dallo spargimento di sostanze inquinanti a causa di questo intreccio tra politica-imprenditoria e criminalità organizzata con cui si è avvelenata la nostra Regione in questi anni.

Al contempo sul caso dell’ex-Vacis abbiamo chiesto all’amministrazione comunale tutta una serie di chiarimenti e verifiche (testo disponibile qui) in merito alle opere a scomputo relative alla convenzione inerente quest’area:

  1. tipologia (strade, fognature, illuminazione, ecc.) di opere di urbanizzazione ammesse allo scomputo degli oneri di urbanizzazione;

  2. ammontare delle opere ammesse a scomputo;

  3. se le opere sono state collaudate o meno;

  4. se il Comune è in possesso degli accertamenti di laboratorio e delle certificazioni effettuate dal laboratorio prove dei materiali utilizzati, e in caso contrario se ha intenzioni di richiederle alla luce di quanto emerso dalla inchiesta della DDA di Firenze sulla possibile presenza di materiali inquinanti.

Su nostra richiesta, infine, verranno ascoltati il prossimo 3 maggio i dirigenti dell’Arpat in commissione.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

Condividi questo articolo

Lascia un commento