Il percorso della contrattazione sta andando esattamente secondo le previsioni dei lavoratori ex GKN: la farsa di inconcludenti tavoli di trattativa, la realtà di uno stabilimento che viene portato a una chiusura definitiva, con la perdita di lavoro per centinaia di operai.
Come hanno denunciato subito loro stessi, questo processo sta nel solco di una casistica ormai ampia di tante donne e tanti uomini consumati e gettati, da chi aveva guadagnato sulla loro fatica, come intercambiabili strumenti senza valore.
Ma inedita è stata la loro capacità di reazione: il proprietario (chiunque sia in verità) non è ancora riuscito a prelevare i macchinari dallo stabilimento, tante e tanti hanno fatta propria la causa di questi operai, ci sono una legge contro le delocalizzazioni e un piano per la mobilità sostenibile elaborati per loro iniziativa. C’è un progetto di gestione diretta della fabbrica da parte dei lavoratori.
Lo Stato, che darebbe i soldi a un imprenditore senza piano industriale e senza capitali, li darà agli operai che vogliono assumere in prima persona la responsabilità di garantire la vita a se stessi e al tessuto territoriale? O il loro è un esempio troppo pericoloso?
Non aspettiamo la risposta. Siamo noi le istituzioni: sosteniamo il progetto della Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo!
Il 2 dicembre, presso la sede UCIC in via Luigi Bianchi n.8, alle 18.30, organizziamo un aperitivo per raccogliere fondi da devolvere interamente alla SOMSI.
Venite numerose/i!
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