Un ragazzo di appena 25 anni, Ilyes Amri, è stato brutalmente assassinato a Pisa, in Piazza Vittorio Emanuele, in pieno centro. È una tragedia che lascia sgomenti, attoniti, senza parole.
Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio alla famiglia e le nostre condoglianze e vicinanza per questa tragica perdita.
Si tratta di una giornata di lutto per la nostra città, l’ennesima: è morto un ragazzo che viveva a Pisa con il fratello più piccolo, a cui la nostra comunità deve ora assicurare aiuto ed assistenza.
Sappiamo ancora poco delle motivazioni e della dinamica dell’omicidio: per capirne qualcosa, bisognerà (bisognerebbe) aspettare l’esito delle indagini. Eppure la politica locale si è già “appropriata” di questa tragedia, e ha già emesso la propria sentenza. Alle origini del fatto di sangue, dicono in molti (Sindaco in testa), vi sarebbe il “degrado” della zona stazione: cioè lo spaccio di droga, la “microcriminalità”, le risse tra “balordi” nei vicoli del quartiere, i senza fissa dimora che dormono per strada, gli ubriachi e i tossicodipendenti che stazionano sui marciapiedi (e alla lista qualcuno aggiunge, immancabilmente, “l’immigrazione clandestina”). Servirebbe dunque – si dice – un controllo più capillare delle forze dell’ordine nella zona. Eppure come dichiarato dallo stesso Questore, siamo nel quartiere più controllato della città. E’ evidente ancora una volta che la militarizzazione di un territorio, anche con l’esercito come avviene a Pisa, non è in alcun modo la soluzione, rispetto a criticità e problemi complessi a cui chi amministra questa città non dà in alcun modo risposte con politiche adeguate ma si limita a slogan e propaganda.
Non ci uniamo al coro delle strumentalizzazioni e delle frasi di circostanza che arrivano da tutte le parti ancora una volta, sindaco Conti in primis. La destra ha marciato in tutti questi anni sul passo di strumentalizzazioni e slogan beceramente securitari e privi di ogni fondamento, senza mai mettere in atto nessuno degli interventi sociali e di prevenzione realmente necessari per i nostri quartieri, a partire dalla stazione.
Ripetiamo da anni e anni che la zona Stazione avrebbe bisogno di ampi interventi di riqualificazione urbana e sociale: magari non per farne l’ennesimo quartiere pieno solo di turisti e di tavolini di ristoranti, ma per creare uno spazio accogliente e vivibile per bambini, famiglie, residenti, anziani, giovani, recuperando spazi e case abbandonate. Ma nulla viene fatto perché da anni, invece, prevale la canea che periodicamente invoca telecamere, presidi fissi e mobili di polizia, interventi “muscolari” delle forze dell’ordine, espulsioni e via discorrendo.
Oggi ci uniamo al dolore della famiglia di Amri e della sua comunità.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare