Studenti in corteo per una ‘Buona Scuola’: “Non siamo aziende, la scuola pubblica non si vende”

PisaTodaymanifestazione studenti pisa 10 ottobre 2014-2

Studenti in corteo per una ‘Buona Scuola’: “Non siamo aziende, la scuola pubblica non si vende”

La manifestazione si è svolta in contemporanea in dieci luoghi simbolo d’Italia. A Pisa gli studenti hanno scandito slogan e sfilato sui Lungarni per protestare contro la riforma della scuola del Governo Renzi

Oltre 300 studenti hanno sfilato questa mattina nel centro di Pisa per per manifestare la loro contrarietà rispetto alle proposte di riforma della scuola pubblica con il piano scuola, al JobsAct e al decreto Sblocca Italia del Governo Renzi, in una data che ha visto cortei ed iniziative in moltissime città italiane. “Abbiamo rivendicato il diritto allo studio e ad un futuro lavorativo, ad oggi minacciati anche a livello cittadino, rispettivamente dalla carenza di alloggi studenteschi e da accordi come quello sulla tutela volontaria dei beni culturali – affermano da Officina – UdS Pisa e Sinistra per… – la larga partecipazione alla mobilitazione fa sperare che le rivendicazioni possano rientrare nel dibattito pubblico, in un momento in cui gli spazi di discussione vengono minati dagli ultimatum dettati dal governo e dalle tempistiche date alla politica tutta”.
Alla manifestazione hanno aderito anche i Cobas, esponenti dell’opposizione interna alla Cgil, Rifondazione Comunista e altri gruppi della sinistra radicale. Gli studenti hanno ripetutamente scandito lo slogan “Non siamo aziende, la scuola pubblica non si vende”.
La protesta si è svolta in contemporanea in 10 piazze simbolo. “I 10 monumenti nelle 10 piazze parlano chiaro: le nostre mobilitazioni sono fatte per costruire rivendicazioni reali sentite dagli studenti – si legge in una nota della Rete degli Studenti Medi – questa mattina davanti al Colosseo abbiamo chiesto partecipazione, per una consultazione vera e non soffocata. Abbiamo continuato a Siracusa, all’interno del teatro greco, rivendicando una scuola pubblica aperta a tutte e tutti. A Firenze, davanti al David di Michelangelo, abbiamo chiesto lavoro e diritti per il nostro futuro. Da piazza Santo Stefano a Bologna vogliamo diritto allo studio garantito dallo Stato. Dal ponte degli Scalzi di Venezia spazi di aggregazione in ogni citta’. Dalla Fontana Maggiore di Perugia rivendichiamo l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni. In Piazza del Popolo, ad Ascoli, la Riforma dei cicli. Da piazza San Sepolcro a Cagliari vogliamo una scuola inclusiva che combatta la dispersione scolastica. Da Campo dei Miracoli, a Pisa, accesso alla cultura per tutti gli studenti del nostro paese. Dal Teatro Massimo di Palermo accesso al welfare studentesco per combattere efficacemente impoverimento e crisi economica”.
Conclude il portavoce della Rete Alberto Irone: “Davanti alle grandi bellezze del paese, abbiamo rilanciato le nostre rivendicazioni per la Buona Scuola. Vogliamo dire con forza e chiarezza che non può esistere Buona Scuola senza Buona città a misura di studente, Buon Lavoro, garantito da diritti e tutele in questo momento messe in discussione”.

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