“ Nel caso di Toscana Aeroporti, tra appalti ed esternalizzazioni ci troviamo davanti ad un modello basato sul costante aumento dei profitti attraverso la riduzione del costo di lavoro e la compressione dei diritti e dei salari. Questo è il risultato finale di quel processo di privatizzazione del sistema aeroportuale toscano voluto dal Pd e da Rossi e ora sostenuto ora anche dalla destra, con la Lega in prima fila, a cui con coerenza ci siamo opposti in questi anni, in solitudine”, dichiarano i consiglieri regionali di Sì – Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti assieme al consigliere comunale di Diritti in Comune, a Pisa, Ciccio Auletta e ai consiglieri di Sinistra Progetto Comune, a Firenze, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi
“In questi ultimi mesi si sono aperte due importanti e difficili vertenze che riguardano centinaia di lavoratori e lavoratrici che rischiano di vedere pesantemente peggiorate le proprie condizioni economiche e di lavoro”, continuano i consiglieri.
“Da un lato vi è la questione della nuova gara per l’appalto del servizio di carico e scarico bagaglio e per la pulizia dei vettori. Si tratta di un settore che, a causa delle liberalizzazioni e dell’applicazione di contratti capestro, ha visto in questi anni peggiorare le condizioni di lavoro e gli stipendi. Toscana Aeroporti – sottolineano i consiglieri – nonostante le ripetute richieste delle organizzazioni sindacali, non chiarisce se ha inserito o meno le clausole sociali nel capitolato di gara a tutela di tutti i posti di lavoro: serve la definizione precisa di una tutela per chi oggi è impiegato, in modo che abbia la garanzia di mantenere il proprio posto di lavoro anche nel caso in cui le compagnie aree decidano di avvalersi di altre aziende per queste operazioni.”
“Si tratta di lavoratori che fanno orari molto duri per poche centinaia di euro, grazie a contratti capestro come quello Multiservizi, per di più sottoposti ad una forte flessibilità. Per questo occorre avviare un percorso per migliorare queste difficili condizioni di lavoro, non certo tentar di ricavare ulteriori profitti dalla riduzione del costo del lavoro”.
“A tutto ciò si aggiunge, a causa dell’ esternalizzazione dell’Handling, la vertenza sul passaggio di decine di lavoratori e lavoratrici da Toscana Aeroporti Handling alla società Consulta che in questi giorni si sta assicurando quasi il 14%, prendendo l’assistenza alle compagnie Easyjet, Wizzair e FlyErnest. Condividiamo le forti preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori – continuano Fattori, Sarti e Auletta – visto che sono note a tutti le difficoltà che Consulta ha creato nel pagamento degli stipendi a Fiumicino nei mesi scorsi, oltre allo scenario di concorrenza che potrebbe facilmente tradursi in una guerra dei prezzi e in un conseguente ulteriore peggioramento della condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. Anche in questo caso il rischio è che, nel nome del profitto, in questo passaggio i dipendenti perdano centinaia di euro di salario. Servono intese chiare a partire dalla sottoscrizione di un accordo di sito che non consenta tutto ciò”.
“Abbiamo già più volte posto le nostre domande a livello istituzionale, senza però ottenere risposte, ora stiamo presentando mozioni e atti di indirizzo in consiglio comunale e in consiglio regionale chiedendo che siano discussi con urgenza, nelle prossime sedute”, annunciano i tre consiglieri.
“I soci pubblici non possono girarsi dall’altra parte: i Comuni di Pisa e Firenze e la Regione devono intervenire all’interno degli organismi societari di Toscana Aeroporti, di cui fanno parte, per individuare una soluzione positiva a queste vertenze. Ancora una volta, come nel caso della realizzazione della nuova posta di Peretola, siamo di fronte ad uno scontro tra interessi privati e interessi collettivi, qui rappresentati dai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Noi sappiamo bene da che parte stare e vogliamo smontare quel sistema di sfruttamento della manodopera che Toscana Aeroporti vuole realizzare”, concludono Fattori, Sarti, Auletta, Bundu e Palagi.