Tutele per il personale in appalto in ambito educativo del Comune di Pisa

Continuiamo a seguire la situazione in cui si trovano decine di lavoratrici in appalto nei servizi educativi del Comune di Pisa. Di seguito la lettera che abbiamo mandato al Sindaco e alla giunta.

In una lettera inviata negli scorsi giorni sottoponevamo a Lei sindaco e alla giunta le nostre preoccupazioni per quanto riguarda le condizioni in cui si trovano le lavoratrici che svolgono in appalto servizi in appalto in ambito educativo (educatrici scolastiche, lavoratrici delle pulizie, addette alle mense). Con ogni probabilità si andrà verso la decisione del Governo di prorogare giustamente la chiusura delle scuole.

Attraverso specifici accordi di settore che riguardano sia le cooperative sociali che le società di servizi, la stragrande maggioranza delle realtà interessate stanno accedendo agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, nello specifico in particolare al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per garantire la continuità reddituale delle lavoratrici e lavoratori interessati
dalla sospensione straordinaria dell’attività lavorativa. Com’è noto il FIS prevede una copertura massima pari all’80% del reddito, ex art. 26 e ss. D. lgs. 148/2015.

A fronte di ciò alcune organizzazioni sindacali negli scorsi giorni hanno inviato anche alla amministrazione comunale di Pisa una richiesta molto chiara. Alla luce del fatto che suddetti servizi erano in ogni caso già stati messi a bilancio dalle rispettive amministrazioni committenti, veniva richiesto al Comune di Pisa di valutare la possibilità di garantire una copertura al 100% del reddito effettivo dei lavoratori interessati, coprendo con i fondi già stanziati il restante 20%.

Si tratta a nostro giudizio di una richiesta non solo condivisibile ma da accogliere soprattutto in riferimento ad una possibile ulteriore proroga della sospensione delle attività didattiche. Ricordiamo che stiamo parlando per la quasi totalità di lavoratrici e lavoratori part-time con stipendi mensili inferiori ai 1000 euro e che oltretutto subiscono già la sospensione estiva del contratto. Anche una decurtazione del 20% potrebbe rappresentare, quindi, l’inizio di una ulteriore problematica sociale per tante famiglie che, alla luce della grave emergenza che stiamo vivendo, crediamo sia assolutamente da evitare.

Con la presente chiediamo se questa richiesta è stata presa in esame dalla amministrazione e nel caso con quale esito.

Francesco Auletta – gruppo consiliare Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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