<Secondo gli ultimi dati ISTAT sulla povertà, in Italia oltre 900 mila famiglie in affitto, corrispondente al 45% del totale, sono in condizione di povertà assoluta. Su queste famiglie pendono circa 150 mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità incolpevole, determinata dallo scollamento sempre più drammatico tra l’aumento degli affitti e il calo del reddito disponibile, ulteriormente ridotto dall’inflazione e dal caro bollette.
Pisa vive in prima linea questa grave crisi sociale, con decine di sfratti ogni settimana. La situazione diventa ogni giorno più difficile, nell’indifferenza della Prefettura (che non ha accolto la nostra richiesta di sospensione degli sfratti con la forza pubblica, votata all’unanimità dal Consiglio Comunale) e nella totale incapacità dell’amministrazione comunale di fornire risposte adeguate. Mentre più di 170 alloggi popolari restano colpevolmente vuoti, in attesa di modesti lavori di risistemazione, il Comune paga gli affittacamere per ospitare (spesso in condizioni indecorose, specie per i minori) le famiglie rimaste senza casa, con un costo per i contribuenti di un milione di euro nell’ultimo anno.
In queste settimane, abbiamo presentato e presenteremo in Consiglio Comunale in occasione della discussione sul bilancio preventivo 2023 un pacchetto di misure per rispondere alla crisi e garantire il diritto all’abitare. Abbiamo proposto degli emendamenti per stanziare un ulteriore milione di euro da destinare al recupero degli alloggi popolari oggi vuoti, ma chiediamo anche, in attesa che gli appartamenti siano disponibili, che si proceda subito ad assegnazioni in auto-recupero, consentendo alle famiglie di fare da sé i lavori di risistemazione scalandoli dal canone. A fronte di un numero di alloggi popolari evidentemente insufficiente rispetto alle necessità, abbiamo proposto degli emendamenti al piano delle alienazioni per togliere numerosi alloggi di proprietà comunali, ad oggi chiusi e vuoti, dalla svendita proponendone il recupero. Chiediamo di rilanciare seriamente l’Agenzia Casa per accrescere, con l’intermediazione e la garanzia del Comune, il numero di alloggi da affittare a canoni sostenibili: a questo scopo, occorre aumentare al massimo la pressione fiscale sui grandi proprietari che lasciano senza giusta causa vuoti diverse centinaia di alloggi, per spingerli ad affittarli a canoni in linea con i redditi. Infine, chiediamo che il Consiglio Comunale si attivi presso il governo nazionale che, nella manovra di bilancio in discussione, ha incredibilmente tagliato sia il contributo sociale affitti che il fondo per la morosità incolpevole: tagliare questi fondi, e contemporaneamente ridurre i beneficiari del reddito di cittadinanza, significa dichiarare guerra alle persone in difficoltà e peggiorare la crisi in corso.
Il diritto all’abitare è una questione di civiltà, che riguarda tutte e tutti, non solo chi ha difficoltà a sostenere gli affitti, si trova sotto sfratto o aspetta da anni la casa popolare. Anche per questo è importante per noi partecipare alla manifestazione cittadina indetta per venerdì 16 dicembre pomeriggio, insieme ai movimenti per la casa e ai sindacati degli inquilini. Facciamo di Pisa la capitale della resistenza agli sfratti e un laboratorio per la giustizia abitativa: basta persone senza casa, basta case senza persone!
Una città in comune – Rifondazione Comunista