“Da domani non è necessario che vi presentiate a lavoro”. È questo il contenuto del messaggio whatsapp con cui quattro lavoratrici addette al servizio delle pulizie alla Valdarno sono state vergognosamente licenziate dalla Manutencoop nella giornata di oggi.
È un fatto inaccettabile, nel metodo e nel merito. A portare la responsabilità di questi licenziamenti non è solo la Manutencoop ma anche e prioritariamente la Valdarno, e dunque il Comune di Pisa, che detiene il 100% della società partecipata.
Si tratta di una vertenza che seguiamo da quasi due anni e su cui, grazie alle nostre azioni, si sono svolte anche numerose commissioni di controllo e garanzia. La Valdarno e il Comune di Pisa, nonostante i nostri ripetuti solleciti, non hanno mosso un dito per tutelare queste lavoratrici, vista la scadenza del contratto e la riorganizzazione degli spazi da pulire.
Ancora una volta a pagarne le spese sono lavoratrici che guadagno poche centinaia di euro al mese e che, in questi anni, hanno dovuto subire ritardi nei pagamenti degli stipendi e un mancato riconoscimento del proprio livello contrattuale, vivendo una situazione di incertezza fortissima che si è conclusa in queste ore con il licenziamento.
Siamo di fronte a un dramma di lavoratrici che perdono il lavoro e non hanno nessuna alternativa per sostenere la propria famiglia in una fase di crisi economica e sociale gravissima. Tutto questo è inaccettabile, tanto più dal momento che si tratta di un appalto di una società controllata dal Comune. Chiediamo che si provveda subito a trovare una soluzione per garantire un salario e un’occupazione a queste lavoratrici.
Questa vicenda conferma ancora una volta, come denunciamo da anni, che occorre un cambio di passo radicale sugli appalti da parte del Comune e delle società partecipate: la riduzione del costo del lavoro e il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici non possono diventare il modus operandi normale dell’amministrazione comunale.
Cobas Lavoro Privato
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista