La Giunta Conti ha appena approvato una variante al regolamento urbanistico che prevede di realizzare nuove residenze al posto dell’ex Cinema Ariston. Nulla di più vecchio e banale poteva essere proposto: la solita storia di sostituire funzioni (servizi, intrattenimento, cultura…) con residenze, con l’unico obiettivo di garantire la rendita dei proprietari senza considerare le reali necessità della città.
Si è ricorso ad una variante perché il piano vigente prevedeva che nell’area si sarebbe potuto svolgere solo attività di cinema oppure, nel caso di dismissione dell’attività, quella di parcheggio. Questo con l’evidente intento di salvaguardare la funzione sociale del cinema dall’assalto della speculazione, o al limite di utilizzare i volumi per alleggerire il problema del parcheggio per i residenti nel centro storico.
Questa discriminante per noi è fondamentale e anche nella previsione vigente non era stata sufficientemente garantita: i nuovi parcheggi non avrebbero dovuto attrarre nuovo traffico nel centro, ma dare risposta alla domanda dei residenti e, soprattutto, liberare le strade limitrofe dalle auto. Questo è il modo corretto di utilizzare le inevitabili trasformazioni urbane per migliorare la qualità della vita nel centro storico: un giusto numero di parcheggi per i residenti, ma spazi pubblici liberi dalle auto per una migliore fruizione da parte di pedoni e biciclette e per migliorare la qualità dei luoghi.
Per questo a suo tempo avevamo proposto di vincolare questi potenziali nuovi parcheggi alla sostituzione di quelli a raso esistenti, ma tale proposta non fu accettata dalla amministrazione Filippeschi.
Oggi però questa discussione viene spazzata via da un ritorno all’antico, alla logica della rendita e della speculazione: ogni vuoto urbano (molto rari nei centri storici) va riempito con volumetrie “utili”, ovvero redditizie.
Con la variante si prevede, infatti, di realizzare due piani di parcheggi (per 62 posti) e tre di appartamenti (20 in tutto): la quasi totalità dei parcheggi saranno, quindi, utilizzati dai nuovi residenti e i posti auto aggiuntivi saranno davvero pochi. In compenso si realizzeranno nuove case appiccicate a quelle esistenti e si sarà persa un’occasione di riqualificare gli spazi pubblici circostanti.
Se la Giunta crede che il semplice costruire nuove abitazioni in centro e allentare le maglie della ZTL possa far crescere il numero dei residenti si sbaglia di grosso: lasciare la briglia sciolta alla rendita speculativa porta verso l’aumento dei prezzi e lo svuotamento delle città, come ormai ampiamente dimostrato.
Noi vogliamo rilanciare la nostra idea: utilizziamo queste rare occasioni di trasformazione per migliorare i luoghi e per dare risposte, non solo per arricchire chi non ne ha bisogno.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile