Domani si sarebbe dovuta svolgere la seduta della Seconda Commissione Consiliare sull’argomento da noi proposto relativo alle criticità del Bilancio della Sds e l’aumento della quota capitaria da parte dei Comuni.
La seduta non si svolgerà perché il Presidente della Sds e la Direttrice della Sds non hanno risposto in questi giorni a questa richiesta di audizione e ai diversi solleciti fatti dalla segreteria della Presidenza. Ma non solo ad oggi sul sito della Sds non è ancora pubblicato il Bilancio consuntivo 2023 e per questo abbiamo fatto anche una richiesta di accesso agli atti a cui non abbiamo avuto risposta.
Ormai un mese fa ponevamo pubblicamente ( SDS: situazione critica di bilancio. Direzione Sds e Revisori chiedono aumenta quota capitaria dei Comuni. La destra boccia la nostra proposta ) e poi in consiglio comunale con un ordine del giorno ( Ordine del giorno: Contro i tagli dei servizi, aumento della quota capitaria dei Comuni alla Sds ) bocciato dalla maggioranza, questa vera e propria situazione di emergenza, proprio a partire dagli atti della stessa Società della Salute che accompagnano il Bilancio di Previsione 2024: sia la relazione della Direzione che quella del Collegio dei Revisori confermano che, stante l’attuale quadro delle risorse, il bilancio della SdS non è sostenibile.
Possibile che nessuno, né i vertici della Sds a partire dal Presidente Di Maio né i sindaci, a partire da Conti, dicano una parola su una situazione che interessa tutta la cittadinanza e in particolare i cittadini e le cittadine più in difficoltà. Possibile che non ci sia alcuna trasparenza?
Nei documenti allegati al bilancio preventivo si parla infatti del taglio del 10% dei servizi per far “tornare i conti”, in pratica si taglierebbero i contributi alle persone vulnerabili ( anziani, disabili, povertà e minori) e i servizi dati in affidamento. Una scelta inaccettabile!
Questo avviene perché per anni i Comuni della zona hanno previsto una quota capitaria ( la quota per abitante versata alla sds per il finanziamento dei servizi sociosanitari) tra le più basse sul territorio regionale. Ma anche questi tagli non sono sufficienti.
Direzione e Revisori sono stati molto chiari: così non si regge, e nelle relazioni hanno dato l’ultimatum. E’ necessario aumentare la contribuzione dei Comuni: “Tenuto conto dell’aumento generale dei costi e dei contratti collettivi intervenuti dal 2018 ad oggi, nonché dei fabbisogni espressi dal territorio, l’aumento che tecnicamente sarebbe necessario a regime è di complessivi 5,32 euro pro-capite, raggiungendo nel tempo una quota di 34,00 euro ad abitante”.
Si tratta esattamente di quello che da anni proponiamo e che fino ad oggi è stato ignorato e continua ad esserlo anche oggi.
Da domani in Quarta Commissione Consiliare verrà analizzata la variazione di bilancio in cui si dovrà discutere della destinazione dell’avanzo di amministrazione di 14 milioni di euro: è inammissibile che si faccia questa discussione senza sapere nulla del Bilancio della Sds.